Una storia di violenze fisiche e psicologiche conclusa con la condanna della madre e del convivente. La vicenda registrata nel territorio di Corigliano-Rossano
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Continue violenze fisiche e psicologiche ma anche minacce di morte nei confronti dei figli. Il gup del Tribunale di Castrovillari, in totale accoglimento delle richieste del pm e degli avvocati Francesco Nicoletti, Maria Teresa Zagarese e Giusy Acri, difensori delle parti civili, ha condannato una coppia per gravissimi reati e, nello specifico, perché in concorso tra loro, (la donna quale esercente la responsabilità genitoriale nonché convivente e l’uomo quale convivente, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso), durante il periodo di convivenza maltrattavano i figli minori di lei.
I piccoli venivano sottoposti a ripetuti atti di violenza fisica e psicologica,minacciati di morte e offesi, così compromettendo la loro integrità psicofisica ed il sereno sviluppo della loro personalità.
Le violenze ai danni dei minori
Un clima di violenze da rendere particolarmente dolorosa ed impossibile la convivenza. Le violenze subite, infatti, avrebbero provocato loro uno stato continuo di timore e di sofferenza fisica e psicologica, al punto da costringerli, in più occasioni, a rifugiarsi dai loro parenti nonché a chiedere l’aiuto del padre.
Le accuse
Secondo l’accusa, i due avrebbero sottoposto i bambini a continui atti di violenza psicologica e fisica colpendoli con calci, pugni e schiaffi nonché mediante il lancio di oggetti. In conseguenza di tali condotte, spesso capitava che non potessero andare a scuola a causa di lividi sul corpo, che la madre era costretta a coprire con il fondotinta. A causa della ritenuta lentezza nel consumare i pasti, l’uomo avrebbe spinto la testa di uno dei minori nel piatto, arrivando a cronometrarli e ad imporre di finire di mangiare entro un certo lasso di tempo oltre il quale avrebbe impedito l’incontro con il padre o sarebbe scattata una punizione.
In una ulteriore circostanza, l’uomo avrebbe lanciato una bottiglia di birra, solo perché si era ghiacciata nel congelatore, contro uno dei due giovanissimi, che cadde prima a terra e poi venne colpito con calci, pugni e schiaffi. Per aver piegato male degli indumenti, un bambino subì il lancio di un comodino e, in un altro episodio, all’età di 8 anni, per aver lavato male i piatti, venne colpito all’avambraccio destro dal lancio di un tagliere. In tale circostanza la madre, presente, non fece nulla. In un ulteriore episodio, mentre si trovavano a tavola, non condividendo le modalità con cui uno dei figli stava sbucciando una mela, l’uomo lanciò un coltello che lo attinse al capo facendolo sanguinare affermando poi che sarebbe stato meglio colpirlo alla fronte in modo da ucciderlo una volta per tutte.
Il cibo per terra
Entrambi avrebbero quotidianamente umiliato i piccoli, come nell’episodio in cui l’uomo, dopo aver messo un piatto a terra, disse ad uno dei minori di mangiare a terra come un cane poiché non degno di stare a tavola. Anche in tale circostanza la madre, pur presente, non fece nulla. Alla coppia si contestava anche l’aggravante di aver commesso il fatto ai danni di persone minori di anni diciotto. Entrambi erano inoltre imputati di lesioni aggravate per aver causato lesioni personali attraverso pugni, schiaffi e bastonate.
Le condanne
Il gup del Tribunale di Castrovillari ha condannato i due imputati per tutti i reati a loro ascritti: la madre alla pena di anni 2 e mesi 4 di reclusione; il convivente della madre alla pena di anni 2 e mesi 6 di reclusione.