Nota dell'Azienda ospedaliera sul caso della piccola di due anni in cura prima a Crotone poi a Catanzaro, infine trasferita al Bambin Gesù dove è spirata
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«In riferimento agli articoli relativi alla mancata attivazione in Calabria della Terapia intensiva pediatrica è opportuno precisare quanto viene fatto nella nostra regione al fine di evitare inutili e pericolosi allarmismi che certamente non sono finalizzati al miglioramento delle cure, ma semplicemente a creare ulteriore sfiducia e paura nei genitori e nei cittadini». È quanto si legge in una nota diffusa dall'Azienda ospedaliera di Cosenza e sottoscritta dai medici Pino Pasqua direttore del Dipartimento di emergenza urgenza, e Gianfranco Scarpelli direttore del Dipatimento materno-infantile.
La Terapia intensiva e l'attivazione nel 2018
«La Regione Calabria con Decreto del commissrio ad acta numero 89 - prosegue il comunicato - datato 15 giugno 2017, aveva previsto l’assegnazione di sei posti letto di Terapia intensiva pediatrica all’Azienda ospedaliera di Cosenza. Infatti dal 2018 nell’Azienda ospedaliera di Cosenza sono stati attivati quattro posti letto di Tip per bambini con peso oltre i dieci chili in ambienti dedicati di Terapia intensiva dell’adulto e due posti letto di Terapia pediatrica per bimbi con peso inferiore a dieci chili in locali adiacenti alla Terapia intensiva neonatale».
Le cure alla piccola di sei mesi
«Nel corso del 2021 sono stati trattati 38 bambini in Terapia intensiva pediatrica con ottimi risultati e solo alcuni casi bisognevoli di assistenza ventilatoria in Ecmo, sono stati trasferiti in ospedali specializzati fuori regione. La bimba di sei mesi trattata e stabilizzata a Cosenza e trasferita, poi presso il Bambino Gesù di Roma solo nel momento in cui si è ritenuto necessario sottoporla a ventilazione in Ecmo è la riprova che la Tip dell’Annunziata esiste ed è in grado di dare risposte esaurienti».
La situazione in Italia
«In Italia - informa la nota diffusa dall'Azienda ospedaliera di Cosenza - sono presenti 23 Terapie intensive pediatriche di cui 16 ad esclusiva gestione da parte degli anestesisti della Terapia intensiva dell’adulto, quattro Terapie intensive pediatriche sono a gestione dei pediatri e tre Terapie intensive pediatriche sono a gestione mista. È ormai consolidata la stretta relazione esistente tra volumi di attività e qualità delle prestazioni, per cui è sempre più opportuno concentrare le attività ad elevata specializzazione in pochi centri, sia per i costi e sia per le competenze necessarie: non è possibile prevedere posti Letto di Tip in ogni ospedale».
Il caso della bimba di Mesoraca
«Nell’Azienda ospedaliera di Cosenza è stata realizzata una stretta collaborazione tra anestesisti e pediatri/neonatologi che permette di garantire prestazioni di qualità con ottimi risultati, pur nelle difficoltà derivanti dalla carenza di personale. Nel caso specifico della piccola bambina di Mesoraca, l’ Azienda ospedaliera di Cosenza dotata di posti letto di Terapia intensiva pediatrica non è stata assolutamente contattata e coinvolta nell’eventuale presa in carico.