La sezione Controllo ha avviato un'istruttoria sulla situazione contabile riferibile agli anni 2016, 2017 e 2018. L'azienda ha sessanta giorni per rispondere alle richieste di chiarimenti
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Non c'è pace per l'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. La sezione Controllo della Corte dei conti ha, infatti, avviato un'istruttoria sui bilanci d'esercizio 2016, 2017 e 2018. Gli accertamenti di natura contabile hanno preso il via dai verbali trasmessi dal collegio dei revisori dei conti che avevano rilevato una serie di criticità confluite infine nella richiesta di chiarimenti inviata dai giudici contabili in azienda.
I rilievi riguardano, in particolare, il deficit finanziario ma anche il mancato contenimento dei costi di gestione: "Si evidenzia che la perdita d’esercizio risulta essere strutturale in quanto la stessa si ripete sistematicamente. Tale situazione conferma che il finanziamento è sottostimato rispetto ai costi che l’azienda sostiene per il mantenimento dei Lea. Preso atto delle precedenti relazioni ai bilanci d’esercizio, il collegio non può che prendere atto della presenza di alcune tematiche irrisolte e, in particolare, della mancata alimentazione della componente di costo rappresentata dai ratei passivi, ciò con particolare riferimento agli interessi passivi, nonché ad altre potenziali voci di costo. Inoltre, persiste l’impossibilità per il collegio di verificare la corrispondenza tra le immobilizzazione materiali risultanti in contabilità e la loro presenza fisica a causa della non predisposizione di un dettagliato inventario. Ciò detto il collegio registra anche un incremento generalizzato dei costi soprattutto in settori per i quali manca una procedura di selezione del fornitore in base alle procedure ad evidenza pubblica avendo per lo più proceduto con proroghe di contratti ormai scaduti da tempo".
Ulteriori censure riguardano la spesa farmaceutica: "Il costo per la farmaceutica, pari a 15.363 milioni, che risulta essere non in linea con il dato regionale nonché con quello nazionale, mostra un incremento rispetto all’esercizio precedente. Non sono state istituite misure di contenimento della spesa, quali l’istituzione di un ticket regionale e non è stata realizzata in maniera sistematica e non casuale un’attività di controllo tesa ad accertare il rispetto della normativa in materia di prescrizioni e distribuzioni di farmaci".