L’attuale commissario di Azienda Zero e dell’Azienda ospedaliera di Cosenza in un’inchiesta della Procura di Roma. La difesa: «Seguite le indicazioni degli uffici»
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I conti della sanità nel Lazio erano in disordine. E sei super manager sono accusati di falso nell’inchiesta sui bilanci delle Asp della Regione. Tra questi c’è anche Vitaliano De Salazar, in passato alla guida della Asl Roma 3 e oggi commissario pro tempore di Azienda Zero e commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera di Cosenza. L’inchiesta, secondo quanto riportano Repubblica e il Fatto Quotidiano, si riferisce all’epoca in cui al vertice della Regione c’era il governatore Nicola Zingaretti. Secondo quanto filtra dalle indagini, i manager sarebbero accusati di aver firmato resoconti di bilancio con crediti verso le società private non corrispondenti alla realtà. Quei documenti, secondo i pm, avrebbero indotto in errore la Regione e poi il ministero dell’Economia, tirando il Lazio fuori da un lunghissimo periodo di commissariamento nel settore sanitario.
L’ipotesi del pm della Procura di Roma Carlo Villani e dell’aggiunto Paolo Ielo è che quel “premio” sia stato ottenuto falsificando le carte. Ipotesi formulata dopo l’analisi di migliaia di documenti, bilanci note di credito. Il prossimo step è previsto nel prossimo gennaio con gli interrogatori dei primi otto indagati. Si tratta, oltre a De Salazar, di Angelo Tanese, direttore generale della Asl 1 di Roma tra il 2017 e il 2019; Giorgio Giulio Santonocito, dg della Asl Roma 5 (che ha spiegato di non aver ricevuto avvisi di garanzia); Giuseppe Quintavalle, oggi dg al Policlinico Tor Vergata e a interim alla Asl Roma 1; Vincenzo Panella, a lungo dg del Policlinico Umberto I; Narciso Mostarda, ex Asl Roma 6; Flori Degrassi, ex Asl Roma 2 e Giorgio Casati (ex Asl Latina). Tutti sostengono di aver rispettato le regole nella redazione dei bilanci.
Gli approfondimenti investigativi nascerebbero dai rilievi della Corte dei conti sui bilanci regionali 2021 e 2022: circa 900 milioni di euro sui quali gli inquirenti sollevano dubbi rispetto ai crediti vantati dalle Aziende sanitarie locali. L’inchiesta è appena all’inizio, dunque i legali hanno ricevuto verbali di identificazione ed elezione di domicilio e non conoscono ancora le contestazioni. Gaetano Scalise, avvocato di De Salazar, spiega a Fatto e Repubblica che «il direttore De Salazar ha sempre operato con trasparenza e secondo le indicazioni degli uffici del bilancio che hanno elaborato la redazione dello stesso».