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La notifica dell’avviso di sfratto ha acuito la crisi in cui versa la Biblioteca Civica di Cosenza. L’agenzia del demanio, proprietaria della Sala Salfi e dell’ex chiostro di Santa Chiara, rivendica il mancato pagamento dei canoni d’affitto concordati con la storica istituzione ed ha apposto i sigilli a quest’ala dell’antico palazzo in cui sono custodite opere di straordinario valore. Un patrimonio inestimabile di preziosi manoscritti risalenti al settecento, ostaggio del sequestro disposto dall’ufficiale giudiziario.
Sei mesi senza stipendio, dipendenti esasperati
Si tratta però soltanto della punta dell’iceberg di una vicenda in cui le istituzioni si rimpallano le responsabilità mentre i dipendenti convivono ormai da anni con la precarietà e la mancata corresponsione delle mensilità arretrate. Ad oggi attendono il saldo di sei stipendi. L’Accademia Cosentina, il comune di Cosenza e la Provincia, fondatori dell’Ente Morale, hanno da tempo avviato un tavolo tecnico con il Ministero dei Beni Culturali e proprio con l’Agenzia del Demanio, allo scopo di definire il trasferimento del bene di proprietà dello stato. Già fissato un incontro per il 28 settembre prossimo nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi.
Accademia Cosentina, si attende la nomina del nuovo presidente
Prima di quella data sarà necessario restituire al consiglio di amministrazione la pienezza dei poteri decisionali, venuti meno dopo la scomparsa dell’avvocato Ernesto D’Ippolito, ultimo presidente dell’Accademia Cosentina. L’amministrazione comunale fa sapere di aver erogato a beneficio della biblioteca civica oltre un milione e duecentomila euro di fondi pubblici dal 2011 ad oggi. Risorse evidentemente insufficienti a scongiurare la crisi. Quei sigilli alla cultura suonano come un sinistro avvertimento nella città in cui si punta sul centro storico per il rilancio turistico-culturale.
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L'intervento del consigliere Carmelo Salerno
Sulla questione da registrare anche un intervento del consigliere comunale e segretario cittadino di Forza Italia Carmelo Salerno: «Il Comune di Cosenza ha sempre pagato la sua quota relativa alla biblioteca, ma l'ibrido istituzionale che la pone sotto la gestione dell'Accademia e con la partecipazione della Provincia ha finora prodotto solo caos – dice l’esponente azzurro - Il sindaco ha assunto posizioni ben precise nel consiglio comunale che si è tenuto sulla questione: avrebbe voluto una gestione unica del sistema e si era detto disponibile anche ad assorbire i dipendenti.
Il problema - prosegue Salerno - è che la Biblioteca Civica non viene valorizzata per la sua bellezza, in relazione sia alla dotazione libraria sia al Chiostro di Santa Chiara. Oggi bisogna pensare ad un utilizzo della cultura anche in termini di redditività e su questo il Ministero dei Beni culturali deve dare risposte. Ci vuole una soluzione che individui i percorsi da adottare ma anche le responsabilità. L'attuale sistema gestionale complessivo della Biblioteca - conclude il segretario forzista - è deficitario e non si può pensare al suo valore solo quando si creano problemi per i dipendenti».