L'indagine istruita dalla Dda ha ricostruita una zona grigia all'interno della quale avrebbero orbitato imprenditori, amministratori, politici e forze dell'ordine infedeli che avrebbero favorito clan crotonesi
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Sono quattro sentenze di condanna quelle emesse nella tarda mattinata di oggi dal gup del Tribunale di Catanzaro, Antonella De Simone, nell'ambito del più vasto procedimento penale sfociato dall'inchiesta denominata Basso Profilo.
L'inchiesta Basso profilo
L'indagine condotta nel gennaio scorso in maniera congiunta da Dia, Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza sotto il coordinamento della Dda di Catanzaro aveva coinvolto amministratori locali, imprenditori, politici e professionisti. Ricostruita una presunta zona grigia all'interno della quale avrebbero orbitato imprenditori, amministratori, politici e forze dell'ordine infedeli che avrebbero favorito clan crotonesi tra i quali Nicolino Grande Aracri, Giovanni Trapasso e Alfonso Mannolo. Cerniera di collegamento Antonio Gallo, imprenditore di Sellia Marina che avrebbe tessuto i rapporti con amministratori e politici catanzaresi.
Questa mattina il gup si è espresso sulla richiesta di patteggiamento avanzata da quattro indagati: Bruno Andreoli, 39 anni di Crotone (difeso dall'avvocato Nicola Facente); Simona Cannarozzi, 37 anni di Cagliari (difesa dall'avvocato Giuseppe Vatrano); Monica Comberiati, 28 anni di Roccaberbarda (difesa dall'avvocato Nicola Facente) e Stefano Docimo, 29 anni di Montalto Uffugo (difeso dagli avvocati Francesco e Gianluca Acciardi).
- Bruno Andreoli è stato condannato a 1 anno e 4 mesi;
- Simona Cannarozzi è stata condannata a 1 anno, 4 mesi e 20 giorni;
- Monica Comberiati è stata condannata a 1 anno e 6 mesi;
- Stefano Docimo è stato condannato a 1 anno e 4 mesi.
Tutti i patteggiamenti hanno ottenuto la sospensione condizionale della pena e l’esclusione dell’aggravante mafiosa.