Il gip aveva disposto il sequestro preventivo di un terreno edificabile nel comune di Stalettì e di denaro per circa 1,5 milioni di euro. Le indagini riguardano una società fallita di cui era amministratore
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Il Tribunale della Libertà di Catanzaro ha annullato il provvedimento che disponeva gli arresti domiciliari per l'ex parlamentare di Forza Italia ed avvocato Giancarlo Pittelli, provvedimento a cui era stato sottoposto il 24 novembre scorso nell'ambito di un'inchiesta della procura del capoluogo calabrese eseguita dalla Guardia di Finanza. Contestualmente, il gip aveva disposto il sequestro preventivo di un terreno edificabile nel comune di Stalettì e di denaro per circa 1,5 milioni di euro, ritenuto profitto del reato ipotizzato.
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Le accuse all'ex parlamentare Pittelli
Secondo l’accusa, l’indagato, in concorso con altri, avrebbe distratto l’unico bene della società di cui era amministratore di fatto, ossia il terreno: quest'ultimo, contestualmente all’avvio della liquidazione, era stato ceduto ad un'altra società appositamente costituita, anch’essa riconducibile all’indagato, insieme al corrispettivo della cessione del bene.
Le indagini, secondo l'accusa, avrebbero portato alla luce altri gravi indizi su un ulteriore episodio di bancarotta fraudolenta consistente nella mancata richiesta di restituzione di un credito di oltre 800.000 euro vantato dalla società fallita nei confronti di un’ulteriore società, anche quest’ultima poi dichiarata fallita, pur in presenza di un debito, verso la Regione Calabria, di oltre un milione di euro. Debito derivante dall’anticipo di un contributo pubblico ottenuto nel 2005 per la realizzazione sul terreno sequestrato di un complesso alberghiero, finanziamento poi oggetto di rinuncia e mai restituito.
A carico di un altro indagato era stato disposto il sequestro preventivo, anche nella forma per equivalente, della somma di circa 77.000 euro in relazione all’ipotizzato reato di indebita compensazione di debito Iva, in quanto il debito Iva, in capo alla società fallita, sarebbe stato illecitamente neutralizzato con crediti riconducibili alla nuova società appositamente costituita. Pittelli, lo scorso 20 novembre, è stato condannato, al termine del processo di primo grado "Rinascita-Scott", a 11 anni di carcere, per concorso esterno in associazione mafiosa
La nota dei legali
«Il Tribunale della libertà di Catanzaro - si legge in una nota dei legali di Pittelli - ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare, revocando la misura degli arresti domiciliari, nei confronti dell’avvocato Giancarlo Pittelli, indagato per la bancarotta dell’AT alberghiera. Gli avvocati Astolfo di Amato, Salvatore Staiano e Guido Contestabile hanno dimostrato - prosegue il comunicato - come a fronte di ammanchi significatici operati da un terzo di cui l'indagine si è completamente disinteressata, l’avvocato Pittelli si sia prodigato per ripianare il passivo, saldando alcuni creditori più urgenti. Avrebbe pagato anche la Regione Calabria (per un finanziamento finito nelle tasche del terzo) se non fosse stato arrestato nell’ambito dell’operazione Rinascita Scott. Donde il fallimento su richiesta della Procura e non del creditore e le contestazioni di bancarotta. In sostanza, l’intera vicenda - affermano i legali - restituisce la figura dell’indagato come soggetto che non ha intascato un solo euro e si è limitato a pagare dei debiti (non suoi) per evitare il fallimento».
I difensori manifestano «grande soddisfazione per il risultato ottenuto e auspicano che l’avvocato Pittelli non sia più privato ingiustamente della libertà personale».