È comparso questa mattina dinnanzi al gip del Tribunale di Catanzaro Giancarlo Pittelli, da venerdì agli arresti domiciliari con l'accusa di bancarotta fraudolenta a seguito del coinvolgimento in una nuova inchiesta istruita dalla Procura. Il penalista catanzarese risulta indagato, insieme ad altre sette persone, in qualità di amministratore di fatto e socio unico della società At Alberghiera Turistica.

Secondo l'ipotesi della Procura, Pittelli avrebbe venduto un terreno situato nel comune di Stalettì ad un'altra società - la Sarusi, sempre a lui riconducibile - e messo poi in liquidazione la At Alberghiera Turistica per evitare il pagamento di un debito che quest'ultima società aveva verso la Regione Calabria del valore di 800mila euro per un finanziamento ricevuto e mai restituito. 

La somma era già stata richiesta con una intimazione di pagamento nel 2012 «e pertanto per evitare successive procedure esecutive sui beni della At Alberghiera era necessario svuotarla dell'unico cespite di posta attiva, ossia il terreno sito in Stalettì» si legge nelle carte dell'inchiesta. Pittelli è inoltre accusato di aver distrutto i libri contabili in modo tale «da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e il movimento degli affari».

Questa mattina accompagnato dai legali di fiducia, Astolfo Di Amato e Guido Contestabile, ha risposto alle domande del giudice. «L’avvocato Giancarlo Pittelli, nell’interrogatorio di garanzia cui si è sottoposto, ha riconosciuto di essere stato l’effettivo gestore dell’AT alberghiera ed ha chiarito i fatti che gli sono stati contestati, offrendo una ricostruzione lucida degli eventi e corroborandola con documenti» si legge in una nota diramata dagli avvocati.

«All’esito dell’incombente, è stata avanzata richiesta di revoca o sostituzione della misura». I difensori comunicano, inoltre, di avere già depositato istanza di riesame. Recentemente Giancarlo Pittelli è stato condannato a 11 anni di reclusione nell'ambito del processo di primo grado Rinascita Scott