Il tribunale del Riesame di Catanzaro ha sciolto la riserva sull’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati di Massimo Ferrero, accusato di bancarotta fraudolenta documentale, a seguito dell’inchiesta avviata dalla procura di Paola e condotta dalla Guardia di Finanza di Cosenza.

I giudici del Tdl di Catanzaro hanno concesso i domiciliari al patron della Sampdoria, confermando però le accuse contestate dai magistrati coordinati dal procuratore capo di Paola, Pierpaolo Bruni. Regge dunque l’ordinanza cautelare relativamente ai gravi indizi di colpevolezza, ma secondo il Riesame non sussistono le esigenze cautelari per una permanenza in carcere. «Grande soddisfazione per il lavoro svolto finora, che ha fatto si che Ferrero possa trascorrere le feste di Natale a casa, con la sua famiglia», il commento dei legali Luca Ponti e Pina Tenga.

Tuttavia, i giudici del Riesame hanno aggiunto la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività d’impresa e di uffici direttivi, delle persone giuridiche delle imprese per la durata di 12 mesi.

Per Roberto Coppolone, Aniello Del Gatto, Giovanni Fanelli, invece, i giudici hanno confermato il quadro relativo ai gravi indizi, ma hanno applicato agli stessi la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività d’impresa e di uffici direttivi, delle persone giuridiche delle imprese per la durata di 12 mesi, revocando i domiciliari.