L’auto che precede va a passo di lumaca o, per meglio dire, così sembra: il tachimetro segna 48 all’ora. L’automobilista che segue comincia a strombazzare infastidito: «E muoviti!». Ma l’altro non ci pensa proprio, perché sa che su quella striscia d’asfalto che costeggia il litorale di Pizzo, alla Marinella, il Comune ti “guarda”. E lo fa con occhi elettronici che scrutano, segnano e riferiscono. Lo strombazzante perde la pazienza, impreca e sorpassa in progressione: 60, 70, 80 all’ora, assaporando con un ghigno il breve momento di rivalsa. Ma nel giro di qualche giorno riceverà una sorpresina in una busta colorata con quella odiosa e inconfondibile tonalità di verde.

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Scene di tutti i giorni lungo una manciata di chilometri della Provinciale 95, quella che una volta era la Statale 522, ingresso nord del territorio napitino. Ma non bisogna essere necessariamente un automobilista arrogante e iroso per beccarsi una multa. Da queste parti ci cascano tutti, o quasi, perché quel rettilineo appesantisce il piede sull’acceleratore, facendo sembrare il limite di 50 all’ora incompatibile con il buonsenso. Eppure è così dallo scorso aprile, da quando quel numero fatidico, 50 appunto, rappresenta la linea rossa da non oltrepassare per non irritare il Tutor che vigila sulla strada e calcola la velocità media. Così le contravvenzioni per eccesso di velocità fioccano: decine e decine ogni giorno. La rabbia tra gli automobilisti per l’autovelox infame cresce e le accuse al Comune hanno sempre lo stesso tenore: «Fanno soldi a nostre spese, è un modo per far cassa, non è giusto».
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