Esprimendo «viva soddisfazione» per l’operazione condotta dal Comando provinciale dei carabinieri di Vibo Valentia, con il coordinamento della Dda di Catanzaro, che ha condotto al fermo di sei persone ritenute responsabili dell’autobomba che ha ucciso, il 9 aprile scorso a Limbadi, il 42enne Matteo Vinci e ferito il padre Francesco, la Prefettura di Vibo interviene ancora una volta sull’accorata richiesta di tutela personale avanzata dalla madre della vittima, Rosaria Scarpulla, che ha portato la donna e il suo avvocato, Giuseppe De Pace, a protestare con veemenza questa mattina in Prefettura a Vibo. «L’attenzione sulla sicurezza della signora Scarpulla è massima - riferisce l’Ufficio territoriale del Governo - e la vicenda relativa alla sua situazione personale è costantemente e quotidianamente monitorata. A tale riguardo - aggiunge Palazzo Rizzuti - anche ieri, 25 giugno, si è tenuta un’ulteriore riunione di coordinamento con le forze di Polizia alla quale ha preso parte anche la Dda di Catanzaro: in quella sede è stata esaminata, nel suo complesso la vicenda relativa alla situazione personale della signora Scarpulla».

 

Intanto, su iniziativa del referente regionale don Ennio Stamile, l’associazione antimafia Libera si è fatta carico del trasferimento di Francesco Vinci dall’ospedale di Palermo, dove si trova ricoverato fin dalle ore immediatamente successivo all’attentato, alla sua abitazione di Limbadi, offrendosi di curare il viaggio in ambulanza dal capoluogo siciliano. Secondo quanto riferisce l’avvocato De Pace, il mezzo medico è in partenza da Vibo direzione Palermo.

 

LEGGI ANCHE: