Un sit-in silenzioso, pacifico, e per la verità, poco partecipato, è andato in scena questo pomeriggio sotto la sede della Cittadella in occasione della giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo. Ad organizzare la manifestazione Marianna Monterosso, donna autistica, attivista e componente dell'intergruppo parlamentare per i diritti fondamentali della persona che ha innanzitutto puntato il dito contro l'eccessiva istituzionalizzazione delle persone autistiche «chiuse in centri diurni» o altre strutture pregiudicando così la possibilità stessa di ottenere una vera integrazione sociale.

«Sono qui ad affermare il mio diritto all'autodeterminazione che non posso esercitare in quanto non ci sono ambienti accessibili per le persone autistiche» ha chiarito. «L'accessibilità è fondamentale per poter scegliere nella vita anche dove andare; ad esempio, non posso entrare in un supermercato perché non è regolamentata l'accessibilità per le persone neurodivergenti e questo vale anche per le scuole». «La situazione in Calabria è pessima perché tutti i progetti e i fondi destinati all'autismo sono mirati alla costruzione di centri diurni, strutture residenziali e semi-residenziali, ciò significa precludere già da giovane l'accesso alla società. Non è possibile pensare che i fondi destinati alla nostra autodeterminazione, debbano essere utilizzati per relegarci nel ghetto di una struttura».

A prendere parte alla manifestazione anche Pia Russo, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Badolato e madre di un bambino autistico di sei anni. «Mio figlio inizialmente era non verbale, adesso ha iniziato a comunicare» racconta. «Spero, quindi, che pian piano riuscirà esattamente a spiegarmi ciò che a lui dà fastidio e tutto ciò che prova. Oggi è una giornata importante, il messaggio che voglio lanciare è che dobbiamo fare rete - istituzioni, famiglie e cittadini - ma non dobbiamo noi cambiare le persone autistiche».

«Il lavoro da fare è ancora tanto - ha aggiunto - e servono le istituzioni perché dobbiamo permettere ai nostri figli di poter vivere serenamente come tutti noi. Anche a scuola, ad esempio, è difficile. Quando mio figlio ha una crisi spesso è causata dai rumori, dalla luce e quindi dobbiamo lavorare affinché la società includa veramente tutti».

Presente anche il consigliere regionale del Pd, Ernesto Alecci: «In Italia e in Calabria bisogna fare ancora moltissimo, soprattutto nel diagnosticare in tempo lo spettro autistico. Quindi, lancio un appello anche ai genitori di prenotarsi ai centri di neuropsichiatria infantile per intervenire precocemente, poi è necessario potenziare i servizi specialistici, soprattutto, nelle scuole. Spesso questi ragazzi rimangono qualche ora scoperti durante l'arco della giornata. Inoltre, avere sui territori dei laboratori dove il pomeriggio possano passare del tempo con personale formato. La Calabria ha un ritardo atavico e credo che sia arrivata l'ora lavorando tutti insieme al di là delle appartenenze politiche per dare una risposta ai genitori che da troppo tempo stanno aspettando».