Per la prima volta un gruppo di infermieri impegnati nel servizio di emergenza si espone e lancia un'allarme specifico: «Non andremo in ferie ma la situazione è grave». Solo 18 operatori su strada divisi in più turni ma 4 di loro sono stati dirottati verso funzioni amministrative e logistiche
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La stagione estiva si avvicina a grandi passi ma per alcuni più che un sollievo appare un incubo. Per l’ennesimo anno consecutivo, forse il quinto, gli operatori della centrale operativa del 118 di Catanzaro non potranno godere delle ferie a causa di una cronica carenza di personale. Una circostanza che oltre a contribuire ad un aumento esponenziale dei livelli di stress del personale si riflette negativamente sul servizio, ormai ridotto in macerie.
Cumuli di macerie
L’assistenza sul territorio provinciale è quasi inesistente per la fuga dei camici bianchi dalle postazioni d’emergenza. Ma la carenza di personale è un male che si è allargato a macchia d’olio coinvolgendo anche infermieri e autisti, figure ormai introvabili e che determinano continuamente la soppressione dei servizi salva vita nelle postazioni d’emergenza.
Il risiko quotidiano
Non può dirsi diversa la condizione in cui versa la centrale operativa, la plancia di comando che gestisce, smista e organizza le scarne truppe posizionate sul territorio provinciale. Ogni giorno è come un risiko: si “gioca” a metter una pezza su un cratere deflagrato ormai da tempo. «Le difficoltà nascono innanzitutto dalla mancanza di personale sulle postazioni territoriali - medici, infermieri e autisti - e da un rapporto estremamente conflittuale con questi» argomenta un gruppo di operatori del 118 in una nota trasmessa ai sindacati appositamente allo scopo di evidenziare le difficili condizioni lavorative.
Ambulanza tuttofare
«Il rapporto conflittuale spesso è legato anche a compiti che vengono assegnati al personale di ambulanza che esulano dal soccorso a persone. Ad esempio, richieste di sangue o tamponi da Soverato, Lamezia e Soveria Mannelli, dal momento che diversi turni rimangono scoperti per l’assenza dell’autista designato allo svolgimento di questi servizi». Si arriva quindi al nodo personale: «Gli operatori che si occupano della gestione delle chiamate e dei soccorsi sono diciotto, ma quattro di questi sono stati distaccati dalla gestione dei soccorsi e svolgono funzioni amministrative e di gestione dei flussi Emur E Grp e non sono stati mai rimpiazzati».
Armi spuntate
«Dunque ogni turno risulta essere formato da due infermieri e un medico con una mole di lavoro in aumento nel corso degli anni e divenuta ormai difficile da gestire» lamentano gli operatori su cui grava oltre la gestione di un ingente numero di soccorsi di emergenza anche trasferimenti intra ed extra ospedalieri, anche da reparti di degenza per strutture private, il trasporto e consegna di sangue e tamponi, la gestione regionale dei pazienti che vengono chiamati ad eseguire trapianti d’organo, la gestione e l’organizzazione degli espianti.
La lunga lista delle cose da fare
La lista è ancora molto lunga. A questi compiti si aggiunge: la gestione e ricerca posti letto per tso, rianimazione, centro ustioni in regione e fuori regione; la gestione e l’organizzazione trasporti sten, cardiologici e stroke, la gestione degli interventi primari di elisoccorso oltre che per la provincia di Catanzaro anche di Crotone e Vibo Valentia; la gestione totale dei trasferimenti secondari in elisoccorso tra ospedali di tutta la regione talvolta anche per ospedali fuori regione.
Il rischio di commettere errori
«Con questa grande mole di lavoro e stress psico-fisico ogni operatore corre il rischio di commettere errori nella gestione dei soccorsi sul territorio - è la conclusione degli operatori - mettendo quindi in pericolo l’incolumità dei cittadini ed incorrere oltretutto in problemi di natura legale. Con l’arrivo della stagione estiva che determinerà l’aumento della popolazione in maniera esponenziale, sentiamo l’esigenza di esprimere la nostra grande preoccupazione nel non riuscire a garantire il servizio in maniera corretta ed efficiente con la sola presenza di due operatori di centrale a turno, tenendo conto anche delle ferie estive, diritto insindacabile dei lavoratori».