Sul vaccino anti Covid di AstraZeneca, la seconda dose e i rischi di trombosi si riaccende il dibattito. Il prodotto anglo-svedese, raccomandato in Italia per soggetti over 60, nei numerosi open day – realizzati anche in Calabria - è stato somministrato a soggetti di età inferiore ai 60 anni ed è tornato sotto i riflettori dopo alcuni casi di trombosi. Particolare clamore ha suscitato il decesso di Camilla Canepa, 18 anni, morta ieri a Genova dopo essersi vaccinata con AstraZeneca lo scorso 25 maggio.

La decisione del Governo

Nel corso della conferenza stampa sull'andamento della campagna vaccinale il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha dichiarato: «Le indicazioni del Cts di somministrare AstraZeneca solo agli over 60 saranno tradotte dal Governo in modo perentorio e non solo come raccomandazioni». E intervenuto anche il commissario all'emergenza Francesco Figliuolo: «Avrà qualche impatto sul piano vaccinale ma sono sicuro che fra luglio e agosto riusciremo a mitigare questo impatto».

L'indicazione del Cts

Il miglioramento della situazione epidemiologica e la maggiore disponibilità dei vaccini a Mrna, tenuto conto del principio di massima cautela, consentono di «rafforzare la raccomandazione» di utilizzare il vaccino di AstraZeneca per i soggetti con più di 60 anni. È questa l'indicazione contenuta nel parere del Comitato tecnico scientifico che rimanda ogni decisione alle autorità competenti. Gli esperti hanno ribadito inoltre che nei soggetti di età inferiore ai 60 anni è raccomandata la somministrazione dei vaccini a Mrna.

Per quanto riguarda la seconda dose, chi ha meno di 60 anni e ha avuto la prima dose di AstraZeneca dovrebbe fare il richiamo con il vaccino a Mrna (Pfizer e Moderna), anche se al momento gli esperti stanno ancora discutendo sulla soglia di età, che potrebbe essere tra i 40 e i 60 anni. Per la seconda dose, sottolineano infatti i tecnici, è raccomandato continuare a usare AstraZeneca per chi ha più di 60 anni. Sotto questa soglia, per un principio di massima cautela, è invece raccomandabile l'utilizzo di un vaccino a Mrna.

Intanto, il comitato per la sicurezza dell'Ema (l’Agenzia europea del farmaco) ha concluso che le persone che in precedenza hanno avuto la sindrome da aumentata permeabilità capillare non devono essere vaccinate col siero di AstraZeneca. La sindrome, spiega Ema, è una condizione molto rara e grave che causa perdita di liquidi dai piccoli vasi sanguigni (capillari), con conseguente gonfiore principalmente alle braccia e alle gambe, bassa pressione sanguigna, ispessimento del sangue e bassi livelli di albumina nel sangue.
Ema continua l'analisi sulle segnalazioni di miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco) e pericardite (infiammazione della membrana intorno al cuore) in un piccolo numero di persone dopo la vaccinazione con sieri Covid-19. Infine, Ema raccomanda di aggiornare le informazioni sul trattamento Veklury (remdesivir) per includere la bradicardia come reazione avversa di frequenza sconosciuta per questo medicinale.

La situazione in Calabria

La situazione in Calabria, in queste ore, è in rapida evoluzione. In riva allo Stretto, in particolare, è stata sospesa la somministrazione di Az per under 60. Il provvedimento ha riguardato anche le seconde dosi. A Cosenza e Vibo Valentia invece, Vaxzevria viene evitato per i giovani ormai da settimane. 

In provincia di Cosenza 

In particolare, in provincia di Cosenza, nonostante le linee guida prevedano ancora la possibilità di somministrare il vaccino Astrazeneca a tutte le persone maggiorenni, quindi di età superiore ai 18 anni, invece, i vaccinatori da tempo non praticano il farmaco anglo-svedese a soggetti con meno di 40 anni. In linea generale, ai minori e ai maturandi viene proposto esclusivamente il prodotto Pfizer, impiegato pure per i soggetti affetti da patologie. Per tutte le altre categorie viene impiegato il monodose Johnson & Johnson e il Moderna.

Reggio Calabria

A Reggio Calabria nelle scorse ore è stato disposto lo stop momentaneo delle somministrazioni e seconde dosi di AstraZeneca per gli under 60. A prendere la decisione in modo autonomo, in attesa di indicazioni regionali e nazionali, è stato il dirigente del dipartimento di prevenzione dell’Asp reggina Sandro Giuffrida. Il professionista già nelle scorse settimane aveva sollevato perplessità circa la proposta di somministrazione di AstraZeneca a tutte le categorie.

Catanzaro

Anche l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro ha in via del tutto precauzionale sospeso l’impiego del farmaco per la popolazione under 60. Questa mattina i responsabili dell’hub vaccinale Ente Fiera – Asp, di concerto con la Croce Rossa Italiana – hanno trasmesso una nota alla Regione informandoli della decisione assunta. Nella provincia di Catanzaro, infatti, la somministrazione del siero a marchio AstraZeneca è stata temporaneamente sospesa per le fasce di popolazione al di sotto dei sessant’anni.

Vibo Valentia

Vibo Valentia aveva anticipato tutti. Qui, da oltre una settimana, si somministrano Pfizer e Moderna, mentre per Astrazeneca solo i richiami, come conferma uno dei medici in servizio all’hub del palazzetto dello sport. «Stiamo attenti a sintomi particolari come consigliato dalla recente nota Aifa relativa ad eventuale sindrome trombotica trombocitopenica».

Crotone

L’Asp di Crotone attende le indicazioni nazionali e regionali sull’utilizzo di Astrazeneca, ma nel frattempo la somministrazione del siero anglo-svedese – le cui reazioni avverse hanno riacceso il dibattito a livello nazionale - viene evitata nei soggetti con età inferiore ai 60 anni. 

L'annuncio della Protezione Civile

«AstraZeneca potrà essere somministrato soltanto a chi ha più di 60 anni; mentre per i richiami dello stesso vaccino verrà utilizzato Pfizer e Moderna. È questa la decisione del Comitato tecnico scientifico che la Calabria attua pienamente e immediatamente, fermo restando ulteriori specifiche che potrebbero arrivare dal Governo nazionale». Si legge in una nota della Protezione civile Calabria.

«I richiami saranno un grosso problema»

«La Calabria si adegua a quelle che sono le indicazioni che verranno da Roma», così Ludovico Abenavoli, professore associato di Gastroenterologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e componente dell’Unità di crisi regionale per l’emergenza Covid-19. Ma sono tanti i nodi da sciogliere in Calabria. Il primo riguarda le 100mila dosi di Pfizer e Moderna che servono per i richiami da somministrare agli under 60 che hanno ricevuto come prima dose AstraZeneca. «Questo è un grosso problema», ammette Abenavoli che aggiunge: «La struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo si dovrà mettere necessariamente all'opera per riadattare e rimodulare la campagna vaccinale in base alle nuove indicazioni giunte dal comitato tecnico scientifico».

Circolare del ministero

Arriva la circolare del ministero della Salute, con allegato il parere del Cts, che cambia la campagna vaccinale contro il Covid in Italia. Nell’atto di stabilisce che il vaccino Vaxzevria deve essere somministrato solo a persone di età uguale o superiore ai 60 anni. Stessa cosa per J&J.