Nessun passo indietro sulla tabella di marcia. La Regione conferma l'uso dei vaccini a vettore virale, segnatamente AstraZeneca e Johnson & Johnson, anche per quelle categorie espressamente sconsigliate da Aifa. A sostenerlo è Ludovico Abenavoli componente dell'unità di crisi e medico gastroenterologo del policlinico universitario di Catanzaro che oggi dichiara «Per noi fanno fede le indicazioni dell'Aifa che raccomanda un uso preferenziale per gli over 60 di Astrazeneca. Se dovessero cambiare le indicazioni, ovviamente, ci adegueremmo». 

Il fuoco delle polemiche

Le affermazioni fanno seguito ad una accesa polemica che già da giorni infiamma il dibattito pubblico sull'uso forse indiscriminato dei due preparati raccomandati solo per gli over 60. Ma se finora ad esprimersi erano stati soli gli esperti, oggi la "parziale" censura era arrivata direttamente dal Governo e dal sottosegretario al ministero della Salute, Pierpaolo Sileri, che aveva preso posizione confermando che nel dubbio sarebbe consigliabile «la massima precauzione possibile. Soprattutto nelle donne, dove sono state osservate alcune complicanze legate a questo vaccino, va usato probabilmente con maggior giudizio». 

Nessun passo indietro

Di segno opposto invece le esternazioni del rappresentante dell'unità di crisi che in ogni caso ha garantito che in «Calabria prosegue al momento la somministrazione del vaccino AstraZeneca anche nelle fasce d'età più giovani. Attualmente, nell'open day riservato ai maturandi ed ai ragazzi di terza media, dai 12 ai 20 anni viene somministrato il siero Pfizer mentre agli over 20 uno degli altri vaccini disponibili a seconda dell'anamnesi fatta nel centro vaccinale». In parte così rispondendo ai rilievi che in più occasioni erano stati mossi sull'opportunità di inoculare i farmaci a categorie espressamente sconsigliate e soprattutto all'indomani della cautela mostrata al contrario nei confronti dei dipendenti della Cittadella per i quali era stato impiegato, il siero a marchio Pfizer.

Due pesi, due misure

In occasione di una intervista rilasciata a LaC News 24 infatti il datore di lavoro, Salvatore Lopresti aveva candidamente confessato che «nessuno si sarebbe assunto la responsabilità di usare un altro farmaco». Una precauzione non impiegata, tuttavia, per la restante parte di calabresi che afferendo ai centri vaccinali nella maggior parte dei casi non ha possibilità di scelta dal momento gli unici sieri disponibili sono, appunto, AstraZeneca e Johnson&Johnson. 

Troppa discrezionalità

Tuttavia, il componenente dell'unità di crisi cerca di smarcarsi dalle cririche evidenziando che «viene lasciato troppo al libero arbitrio persino del singolo medico vaccinatore. Servono indicazioni più stringenti. Tra l'altro dai dati epidemiologici i casi di trombosi messi in relazione con Astrazeneca sono sovrapponibili a quelli degli altri vaccini con l'eccezione della trombosi del cavo cavernoso. Inoltre, con questo vaccino, stiamo conducendo una sperimentazione al contrario. Nella fase tre, infatti, Astrazeneca è stato testato sugli under 55 mentre adesso il suo uso è consigliato agli over 60».