È stata annullata integralmente l’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lamezia Terme nell’ambito dell’operazione “Asta la vista” a carico di Emanuela Vitalone.

 

Insussistenti per il Tribunale del Riesame di Catanzaro, presieduto da Giuseppe Valea, i gravi indizi di colpevolezza in ordine alle ipotesi di reato contestate di concorso in turbativa d’asta, abuso d’ufficio e rivelazione di segreto d’ufficio.

 

Il Tribunale, con motivazione ampia e articolata, ha condiviso  le censure sollevate dai legali  Leopoldo Marchese e Alessandra Marchese e ha condiviso e valorizzato il puntuale apporto difensivo relativamente ad ogni singolo addebito mosso nei confronti dell’indagata alla luce anche della copiosa e decisiva documentazione acquisita e dei documentati chiarimenti nell’interrogatorio innanzi al Gip.

 

Per il Tribunale «non si ritengono sussistenti elementi indiziari tali da integrare effettive intese o collusioni, in dispregio dell’andamento delle procedure nelle quali la stessa rivestiva incarichi istituzionali e con la consapevolezza di ledere gli interessi dei creditori, dovendo quindi escludersi la rilevanza penale delle suddette condotte. Non si ravvisano, del resto, elementi da cui desumere una effettiva agevolazione dei soggetti rappresentati dal Calidonna, né un interesse specifico e personale dell’indagata, in relazione alle suddette procedure».