«Mi vedo costretto a contestare in toto la ricostruzione alla base dell’interrogazione che il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra ha presentato al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese».

È quanto sostiene in un intervento l’ex sindaco di Briatico e già presidente della Provincia di Vibo, Andrea Niglia, consegnando alla Stampa la sua reazione alla notizia dell’interrogazione promossa dal senatore cinquestelle che lo riguarda direttamente e in cui il presidente della Commissione antimafia chiedeva di «nominare presso il comune di Briatico una nuova commissione straordinaria» in quanto gli attuali commissari «hanno, infatti, individuato il nome di Andrea Niglia (già sindaco di Briatico, ex presidente della provincia di Vibo Valentia e condannato in primo grado per reato di corruzione elettorale aggravato da metodo mafioso) per la copertura di un posto da direttore presso il comune di Briatico». 

L'ex sindaco che alla nostra testata afferma anche che «a distanza di quasi due anni non sono state ancora depositate le motivazioni della condanna» dichiara pure che «nulla di quanto sostenuto da Morra è vero, basti pensare che la richiamata graduatoria del vicino comune di Cessaniti non è più stata presa in considerazione perché relativa a figure diverse rispetto a quella richiesta dal Comune di Briatico, tanto che i commissari hanno avviato una nuova procedura che attingerà da un graduatoria, ritenuta più idonea, pubblicata dal Comune di Molochio in provincia di Reggio Calabria.

Non riesco a comprendere, di conseguenza, le ragioni di questa uscita dell’onorevole Morra i cui suggeritori occulti sono evidentemente incorsi in una cantonata, com’è peraltro facilmente riscontrabile dalla semplice consultazione dell’Albo pretorio on-line del Comune dove vi è traccia di tutti gli atti emanati dalla terna commissariale, con la quale personalmente non ho mai avuto contatti. Non si capisce peraltro il senso di chiederne la sostituzione a pochi mesi dalla scadenza naturale del mandato che avverrà in concomitanza con il voto per il rinnovo del consiglio comunale previsto per il prossimo settembre. Da parte mia non posso che far notare che, per evidenti ragioni di opportunità, mai avrei messo piede nel mio Comune con un simile incarico e sono certo che anche i commissari prefettizi sapranno respingere queste illazioni prive di fondamento».