«Si chiude una lunga battaglia processuale, dolorosa, ma forse necessaria, per fugare anche il minimo dubbio sulla specchiatezza di un magistrato valoroso che va restituito alla lotta contro la criminalità». Così l'avvocato Mario Papa, difensore dell'ex procuratore della Repubblica aggiunto di Catanzaro, Vincenzo Luberto, commenta, in una dichiarazione, l'assoluzione definitiva del suo assistito, attuale sostituto procuratore generale di Reggio Calabria.

La definitività dell'assoluzione di Luberto, che era accusato di corruzione in atti giudiziari, omissione di atti d'ufficio e rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio, deriva dal fatto che è scaduto il termine entro il quale la Procura generale di Salerno avrebbe potuto presentare ricorso contro la sentenza di assoluzione emessa dalla Corte d'appello, che a sua volta aveva confermato la pronuncia in primo grado del gip a conclusione del giudizio abbreviato.

«A differenza della Procura della Repubblica di Salerno che, pur di difendere il proprio operato, aveva impugnato la sentenza assolutoria di primo grado - aggiunge l'avvocato Papa - la Procura generale di quel Distretto ha condiviso le conclusioni della Corte d'appello, che ha condotto un esame meticoloso delle tesi difensive confermandole punto per punto. La diffusa motivazione della sentenza dei giudici di secondo grado ha confutato tutte le accuse che il pm di Salerno aveva riproposto, senza confrontarsi con le lucide argomentazioni della sentenza di primo grado, ed ha definitivamente accertato l'innocenza del dottore Luberto».