Era incapace di intendere e di volere Carmine Borelli, 33 enne di Cerva, centro della Presila catanzarese, accusato di essere l’autore dell’omicidio del padre e del tentato omicidio della madre. Il gup del Tribunale di Catanzaro Pietro Scuteri ha assolto l’imputato giudicato con rito abbreviato condizionato all’esito della perizia psichiatrica richiesta dall’avvocato difensore Wanda Bitonte. Una perizia che ha confermato come l’uomo non fosse in se, non fosse capace delle sue azioni al momento dei fatti che gli sono stati contestati. Anche il pubblico ministero Andrea Mancuso aveva invocato in aula al termine della requisitoria l’assoluzione per Borelli, chiedendo inoltre l’applicazione della misura di sicurezza per 15 anni, ridotta a 10 dal giudice per le udienze preliminari così come richiesto dal difensore dell’imputato. Il dramma familiare su cui è stato chiamato a rispondere il 33enne  è avvenuto il 7 dicembre dell’anno scorso a Cerva. Quella sera, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il 33enne avrebbe selvaggiamente picchiato i suoi genitori,  colpendoli con calci e pugni al punto da ridurre in fin di vita il padre, morto un mese dopo, e la madre con serie ferite al volto e alla testa. Accuse in base alle quali l’uomo è stato sottoposto a fermo, poi convalidato dal giudice per le indagini preliminari, Assunta Maiore, che ha emesso un provvedimento con cui ha disposto a carico del 33enne la misura di sicurezza provvisoria del ricovero presso l’Ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona-Pozzo Di Gotto.   
G.P.