Al termine dell'istruttoria dibattimentale, grazie al lavoro difensivo, anche la procura di Cosenza ha riconosciuto la liceità delle condotte degli imputati. In precedenza la Corte dei Conti aveva escluso il danno erariale
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A San Vincenzo La Costa nessun dipendente comunale ha violato la legge. È arrivata nella mattinata del 15 febbraio la sentenza che mette una pietra tombale sull’inchiesta della procura di Cosenza nei confronti del piccolo comune, finito nell’occhio del ciclone giudiziario per presunte condotte illecite che venivano contestate a 16 persone. Il provvedimento di primo grado, emesso dal giudice monocratico Francesca De Vuono, rende giustizia e dimostra come l’indagine della procura di Cosenza presentasse già in origine lacune investigative non colmate durante l’istruttoria dibattimentale.
Nel corso del processo infatti il collegio difensivo ha smontato tutto il castello accusatorio, dimostrando che gli allontanamenti dei dipendenti comunali di San Vincenzo La Costa, in realtà, erano legittimi e giustificati. La procura invece riteneva che fossero arbitrari, indicandoli come i cosiddetti “furbetti del cartellino“. Un’accusa già caduta, in sede contabile, dinanzi alla Corte dei Conti, la quale aveva escluso il danno erariale, condannando il comune di San Vincenzo la Costa a rimborsare agli imputati le spese legali.
Al termine dell’istruttoria dibattimentale, quindi, anche la procura di Cosenza ha fatto un passo indietro, chiedendo l’assoluzione per tutti gli imputati. Una vittoria giuridica che ristabilisce piena legittimità agli imputati che nella fase delle indagini preliminari, parte di essi, erano stati raggiunti anche da una misura cautelare, quella dell’obbligo di firma alla polizia giudiziaria. Assolti dunque con formula ampia Giancarlo Saullo, Giovanni Aceto, Rocco Serpe, Giancarlo Lo Bianco, Francesco Ruà, Maria Francesca Madotta, Carmelo Naccarato, Vincenzo Magnifico, Franceschina Perretti e Patrizia Cavaliere.
Grande soddisfazione espressa dal collegio difensivo composto, tra gli altri, dagli avvocati Franco Napolitano, Raffaele Rigoli, Angelo Pugliese, Fabrizio Falvo, Annamaria Santagata, Francesco Tancredi e Nicola Piluso.