Ugo Pugliese e gli ex amministratori Salvatore De Luca e Giuseppe Frisenda sono stati prosciolti al termine del processo. Non vi fu turbativa d'asta e l'altro reato contestato (l'abuso d'ufficio) è stato abrogato
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Circa 5 anni fa un putiferio giudiziario si scagliò contro l’allora Giunta comunale guidata dal sindaco Ugo Pugliese. Secondo l’accusa dell’epoca il Comune avrebbe pagato le spese di gestione al posto del Consorzio Daippo, concessionario della gestione della piscina olimpionica. Una situazione talmente eclatante che obbligò il procuratore capo Giuseppe Capoccia, oggi al termine più volte prorogato del suo mandato, a presentarsi in conferenza stampa per spiegare la misura del divieto di dimora che colpì il primo cittadino Pugliese, l’assessore allo Sport, Giuseppe Frisenda, il dirigente del Settore urbanistica del Comune, Giuseppe Germinara, ed i rappresentati del consorzio “Daippo”, Emilio Ape e Daniele Paonessa. «La legalità si rispetta fino in fondo - furono le parole usate dal procuratore della Repubblica di fronte microfoni e taccuini - non ci possono essere sconti per nessuno. Anche in questa vicenda, può sembrare, ed è questo il grave che grandi scorrettezze non ci siano state, perché purtroppo, tutto è diventato normale, non è questa la legalità».
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Ed invece ieri pomeriggio la presidente della Sezione penale del Tribunale di Crotone, Elvezia Cordasco, ha firmato la sentenza che assolve praticamente tutti gli amministratori. La sentenza dice che non vi fu nessuna turbativa d’asta: peraltro non è più possibile imputare l'abuso d'ufficio, abrogato quest’estate.
Il Tribunale di Crotone ha così assolto l'ex sindaco Ugo Pugliese, gli ex assessori comunali Giuseppe Frisenda e Salvatore De Luca, per abuso d'ufficio e turbativa d'asta. Con loro sono stati assolti anche i rappresentanti del consorzio Daippo, Daniele Paonessa ed Emilio Ape. Mentre, sempre con la stessa sentenza sono stati condannati per falso ideologico e peculato distrattivo gli ex dirigenti comunali Gianfranco De Martino (4 anni e 10 mesi) e Giuseppe Germinara (1 anno 9 mesi e 10 giorni).
Soddisfazione è arrivata, solo dai social personali, dagli ex amministratori: «Sono serviti 5 lunghi anni ed uno staff di avvocati di tutto rispetto per confermare la mia l'innocenza. Un percorso che non auguro neanche al peggior nemico. Umiliazioni su stampa, giornali, sul lavoro... e oggi? Tutto finito. Assolto. Grazie a chi mi ha sempre creduto», il post dell’ex primo cittadino che si dimise per difendersi nel processo.
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Mentre è arrivata una nota stampa dall’avvocato Francesco Verri che ha difeso Paonessa, Ape ed il consorzio affidatario: «La turbativa d’asta (tecnicamente: turbata libertà del procedimento di scelta del contraente) non era reato, nei casi di affidamento diretto, già nel 2018, quando furono assunte le delibere contestate - ha precisato il legale, aggiungendo anche che - quell’orientamento si è poi consolidato ancora, e quindi il Tribunale ha assolto tutti gli imputati nonostante il pubblico ministero abbia insistito ancora per la condanna». Così come l’avvocato Verri tiene a puntualizzare «sull’altro reato, l’abuso d’ufficio, quest’estate è caduta la scure dell’abrogazione. Ma la Corte dei Conti aveva già escluso il danno del Comune e dunque, a mio giudizio, il fatto non solo non è più previsto dalla legge come reato, ma non sussiste». Naturalmente sottolineando come «la soddisfazione è massima».