Il commissario straordinario nominato da Guido Longo l'8 gennaio aveva 90 giorni di tempo per approvare i consuntivi del 2018 e del 2019, pena la decadenza dall'incarico. Ne sono passati 92, ma dell'ok ai documenti contabili non c'è ancora traccia
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Mentre l'Inghilterra dice addio al principe Filippo la sanità cosentina potrebbe essere sul punto di fare altrettanto con... La Regina. Niente lutti stavolta, però. Più semplicemente, sono trascorsi i fatidici 90 giorni entro i quali il commissario straordinario scelto da Guido Longo per guidare l'Asp bruzia avrebbe dovuto approvare i bilanci consuntivi delle annate 2018 e 2019. La Regina, però, pare avere avuto le stesse difficoltà dei suoi sette predecessori dell'ultimo triennio, tant'è che sull'albo pretorio dell'azienda sanitaria al momento non c'è traccia dei due documenti contabili e del relativo placet del professionista attualmente alla guida del palazzone di via Alimena.
Tutto entro novanta giorni
La nomina del commissario straordinario era arrivata l'8 gennaio, tredici settimane fa. Da allora sono passati 92 giorni, ma il tempo a disposizione per la Regina si è rivelato insufficiente. Niente di strano se si pensa che i due consuntivi in questione sono in attesa di approvazione ormai da anni. Il problema è che sul punto l'ultimo decreto Calabria – ossia il documento con cui il Governo Conte tra novembre e dicembre ha commissariato per l'ennesima volta il sistema sanitario locale dopo aver defenestrato il generale Cotticelli – è inequivocabile. «Entro novanta giorni dalla nomina i Commissari straordinari adottano gli atti aziendali», recita il documento. Che poi prosegue poche righe più giù precisando che gli stessi «nel medesimo termine approvano, altresì, i bilanci aziendali relativi agli esercizi già conclusi». Che succede altrimenti? «I commissari straordinari decadono automaticamente dall’incarico in caso di mancata adozione degli atti aziendali o di mancata approvazione dei bilanci relativi agli esercizi già conclusi nei termini ivi previsti». Se anche si tenesse conto della data di insediamento del commissario, ossia l'11 genaio, a La Regina resterebbero solo 24 ore per chiudere la pratica.
Per ora c'è solo l'atto aziendale
L'adozione dell'atto aziendale è arrivata in extremis, col documento firmato avantieri, giusto allo scadere del novantesimo giorno dalla nomina di La Regina, e pubblicato ieri mattina sul portale dell'Asp. Poco importa che, neanche il tempo di essere online, sia già finito nel mirino dei sindacati, che ne contestano il contenuto: la scadenza è stata rispettata. Cosa che invece non risulta accaduta – salvo future pubblicazioni "retroattive" sull'albo – con i due bilanci su cui da tempo la Corte dei Conti ha chiesto chiarimenti (così come per quelli precedenti). Di loro non c'è ancora traccia e il fatto che lo stesso commissario pochi giorni fa si sia messo in cerca di ulteriori revisori contabili che ne valutino nei prossimi mesi l'attendibilità lascia immaginare che la questione possa andare ancora per le lunghe nonostante La Regina, fin dal suo insediamento, avesse chiamato a rapporto tutti i dirigenti per venire a capo del problema nel minor tempo possibile. La patata bollente, a questo punto, dovrebbe passare in mano a Guido Longo. Toccherebbe a lui, stando al decreto, provvedere all'approvazione dei due bilanci “scaduti” nei prossimi trenta giorni. Poi, qualora neanche lui ci riesca, il compito passerà direttamente al Ministero della Salute, che dovrà farlo entro un mese.
giuliani@lactv.it