Durante la stagione estiva si sono verificati diversi incidenti, alcuni molto gravi, che avevano convinto alcuni rappresentanti politici a rivolgere un appello alle istituzioni. Ma il loro grido d'aiuto è rimasto inascoltato
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Non si tratta solo dell'assenza di dispositivi elettronici funzionanti, come semafori o anemometri, o di calcinacci che si staccano dai ponti, di guard rail mai sostituiti, di gallerie lasciate completamente al buio e strade non illuminate per centinaia di metri, non bastano nemmeno l'incuria e la scarsa manutenzione; a rendere difficile la vita degli automobilisti della Ss 18 nel tratto altotirrenico cosentino, ci pensano anche l'asfalto logoro e un inefficace sistema di canalizzazione delle acque piovane, motivi per i quali alla prima goccia di pioggia l'arteria della "Strada statale 18 - Tirrena inferiore" si trasforma spesso e volentieri in un autoscontro, talvolta mortale.
Nelle scorse settimane ci siamo recati sul posto a controllare le condizioni della strada e abbiamo documentato che l'asfalto (guarda la photogallery in fondo all'articolo) in alcuni tratti è in pessime condizioni nonostante sia stato redistribuito recentemente. In alcuni punti sembra "sbriciolarsi" con facilità. Inoltre, abbiamo documentato come la conformazione dell'asfalto e degli argini della strada favoriscano inevitabilmente il fenomeno dell'aquaplaning, ovvero il galleggiamento di un veicolo in movimento su uno strato d'acqua. Casi del genere annullano completamente gli effetti della frenata a causa della scarsa aderenza del manto stradale e contribuiscono alla perdita di controllo del veicolo.
In alcuni tratti, non ci sono sbocchi né griglie e laddove la strada è dotata di canali di scolo, la conformazione stradale di alcuni punti rende certamente difficile lo smaltimento delle acque. Ad esempio, in presenza di un forte temporale, dove la pioggia cade copiosa, l'acqua si riversa sulla carreggiata e pertanto dà vita al fenomeno di cui abbiamo parlato poc'anzi. A seguito di numerosi incidenti avvenuti durante la stagione estiva che si avvia oramai ai titoli di coda e grazie anche alle numerose denunce della stampa locale, per diversi giorni alcuni rappresentanti politici della costa tirrenica hanno lanciato il loro appello affinché le istituzioni interessate intervenissero sulla questione il prima possibile.
Ma dopo lo sdegno iniziale e le solite promesse da marinaio, quegli accorati appelli sono finiti nel dimenticatoio e ad oggi tutto è rimasto come prima.