Strada di Grande Comunicazione Silana-Crotonese. Una domenica di settembre, oggi. Fa caldo ed è una bellissima giornata. Il solito semaforo, ovviamente indispensabile, per regolamentare il traffico su un viadotto che necessita lavori urgenti di manutenzione. Centinaia di automobilisti diretti da Cosenza a Camigliatello intrappolati per ore. File chilometriche. In tanti all’altezza di Spezzano Sila e Celico decidono di tornare indietro.

L’Anas fa un ottimo lavoro, da sempre, per tenere in ordine e sempre efficiente questa straordinaria arteria. Ma poi c’è un’impresa che fa i lavori, che pare debba gestire anche i semafori del tratto interessato. Ma nessuno controlla, nessuno sollecita, nessuno verifica. Fatto sta che quel semaforo, che è cretino per definizione non vede nulla e non capisce niente. E si alterna stupidamente tra rosso e verde, senza una logica.

Non ci vuole ma molto per superare questo empasse, già altre volte lo abbiamo segnalato e già altre volte si è trovata la soluzione. In fondo basterebbe l’intervento dell’uomo che manualmente regola la durata del rosso e quella del verde. Ma in questa terra sembra essere un’operazione di ipertecnologia spaziale, che puntualmente tutte le domeniche nessuno riesce a mettere in atto.

Un amico intrappolato mi scrive un whatsapp: «È una vergogna, sono con alcuni amici di Roma e stiamo tornando indietro. La Sila non merita questo trattamento». Ma c’è un prefetto, la polizia stradale, i dirigenti dell’Anas, qualcuno della regione o della provincia che non finga di non vedere, che possa urlare contro questa puntuale indecenza del week end? E i sindaci dei comuni interessati, perché non urlano e protestano per strada, come abbiamo fatto qualche anno fa in una situazione del genere? Non possiamo stare sempre tutti zitti, mentre per centinaia di automobilisti ogni domenica andare in Sila è una via crucis infernale?