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Prima notte di carcere per Hamil Medhi, il marocchino di 25 anni arrestato ieri dalla polizia di Stato perché accusato di auto-addestramento ai fini di terrorismo internazionale. Il giovane è detenuto in isolamento nel carcere di Cosenza. Al venticinquenne è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari distrettuale di Catanzaro, Giuseppe Perri, che ha accolto la richiesta del coordinatore della Dda, Giovanni Bombardieri, e dal sostituto procuratore, Paolo Petrolo. Nei prossimi giorni sarà fissata la data dell'interrogatorio di garanzia.
"Contatti telefonici con l'Isis" - Le indagini della Digos di Cosenza e del Servizio centrale antiterrorismo hanno avuto inizio dopo l'espulsione che Hamil Medhi, nel luglio scorso, era stato espulso dalla Turchia perche' ritenuto pericoloso. Gli inquirenti ipotizzano che il marocchino aveva intenzione di raggiungere la Siria per unirsi al fronte terroristico dell'Isis. Nel corso delle indagini gli investigatori avrebbero accertato che il venticinquenne si sarebbe auto-addestrato per il combattimento ed avrebbe avuto contatti telefonici con esponenti dell'organizzazione terroristica dello Stato islamico.
La difesa - "Non ho ancora avuto modo di incontrare il mio assistito - ha dichiarato l'avvocato Francesco Porto, difensore di Hamil Medhi - ma da quanto ho saputo dalla sua famiglia il ragazzo è andato in Turchia per pregare". "Sia il ragazzo che la sua famiglia – ha aggiunto – sono ormai da anni in Italia e non hanno mai avuto nessun tipo di problema. Sono persone che lavorano e vivono la loro vita tranquillamente e sono perfettamente integrati nella comunità locale di Luzzi. Attendo di poter parlare con il ragazzo e di capire meglio la vicenda. E intanto siamo anche in attesa che venga fissato l'interrogatorio di garanzia quando avremo un quadro più completo delle contestazioni fatte".