La sostanza stupefacente veniva nascosta nei locali dell'ex scuola sita nel quartiere Acquabona. Lo smercio veniva condotto a qualsiasi ora del giorno anche in presenza di bambini
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Nove persone in carcere e due agli arresti domiciliari. È il bilancio dell’operazione antidroga scattata stamani in provincia di Crotone. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione, cessione o vendita di sostanze stupefacenti. A dare esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Crotone sono stati i carabinieri della Compagnia di Crotone, con il supporto di personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori e del 14° Battaglione Carabinieri “Calabria”. Il provvedimento cautelare si fonda sugli elementi raccolti nel corso delle investigazioni svolte, da febbraio a giugno 2020, dalla Sezione operativa del Nor della Compagnia Carabinieri di Crotone, dirette e coordinate dal procuratore della Repubblica Giuseppe Capoccia e dal sostituto procuratore Andrea Corvino.
Lo spaccio nel quartiere Acquabona
L’attività d’indagine ha avuto origine da una perquisizione eseguita dai carabinieri della Compagnia di Crotone, nel quartiere “Acquabona”, nei confronti di B. M., 45enne, crotonese. In quella circostanza, i militari sequestrarono 200 grammi di cocaina, 2 chilogrammi di marijuana, 226 cartucce cal. 12, un taccuino nonché un apparato Dvr, collegato all’impianto di videosorveglianza dell’abitazione dell’indagato, attraverso il quale venivano controllati e monitorati i locali in disuso del ex Istituto scolastico “Gravina - Plesso Acquabona” - ormai in stato di abbandono - adibiti a nascondiglio della sostanza stupefacente e del munizionamento.
Droga barattata con telefoni o bigiotteria
L’estrapolazione e l’attenta analisi dei filmati, registrati dal sistema di videosorveglianza, hanno consentito di delineare il ruolo ricoperto da ciascun indagato, accertando la gestione diretta di un’importante “piazza di spaccio”. Ciò che è emerso è un’incessante attività di cessione e vendita di droga, posta in essere dai vari indagati, dalle prime ore dell’alba sino a tarda notte, senza soluzione di continuità, spesso anche in presenza di minori in tenera età. È stato possibile documentare come gli indagati fossero disposti ad accettare qualsiasi contropartita, tra cui smartphone, bigiotteria ed elettrodomestici, pur di vendere la sostanza stupefacente.
Il sequestro
Durante l’attività investigativa, i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato: 526 grammi di cocaina, 2,700 chilogrammi di hashish, 15 cartucce cal. 12, una pistola marca “Beretta” Mod. 35 cal. 7,65, con matricola abrasa, completa di caricatore e un ordigno esplosivo di fattura artigianale di circa 250 grammi.