Sono cinque le persone arrestate dalla Dda di Catanzaro per la sparatoria avvenuta nel 2021 a Belvedere Marittimo. Secondo quanto si apprende, gli indagati, finiti in carcere, sono accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, in quanto avrebbero agito per conto del clan Muto di Cetraro. L’intenzione, da quanto trapela, era quella di non pagare il conto nel locale. Prima una lite, poi la gambizzazione del buttafuori.

Le indagini sono state condotte dai carabinieri della Compagnia di Paola. Una volta emerso il contesto mafioso, gli atti sono passati alla Dda di Catanzaro, competente a livello territoriale. Nel giro di pochi mesi, grazie agli accertamenti investigativi, sono emersi presunti profili di responsabilità a carico degli odierni inquisiti.

In carcere sono finiti Attilio Brusca, Lorenzo Iorio, Piefrancesco Maccari e Luca Occhiuzzi. Ai domiciliari infine Fedele Cipolla, a cui il gip Antonella De Simone ha escluso l’aggravante mafiosa. Nel marzo del 2021 avrebbe minacciato due carabinieri in servizio che stavano eseguendo un controllo su strada. . Ma, sempre secondo gli investigatori, l’uomo, in concorso con un altro soggetto in corso di identificazione, potrebbe essere anche l’autore degli spari contro l’auto privata di un giovane maresciallo all’epoca dei fatti in servizio alla stazione di Cetraro.

Altri tre indagati sono a piede libero. Tutti sono da ritenere innocenti fino ad eventuale sentenza di condanna irrevocabile.