Questa mattina presso l’aula “Atelier” della Facoltà di Architettura dell’Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria, il Vice Capo della Polizia, il Prefetto Nicolò Marcello D’Angelo ha presieduto la “seconda conferenza regionale sulla cooperazione internazionale di Polizia”. Lo scopo di questo ciclo di conferenze, organizzate dal dipartimento della pubblica sicurezza e  che toccheranno tutte le regioni italiane, cui partecipano anche rappresentanti delle autorità Giudiziarie, è quello di aggiornare e trasmettere agli operatori gli strumenti, le linee guida e le migliori pratiche della cooperazione internazionale di polizia. 

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Di fatto, gli arresti di latitanti effettuati in paesi esteri e le numerose operazioni transnazionali di polizia, che hanno disarticolato diverse articolazioni delle ‘ndrine calabresi, hanno evidenziato l’affidabilità del “Sistema Italia”, ovvero del supporto sinergico del servizio per la cooperazione internazionale di Polizia e di tutte le sue articolazioni (ossia l’ Interpol, Europol, S.I.Re.N.E. – Supplementary Information at the National Entries) con le forze dell’ordine operanti a livello locale. Come sottolineato dal Vice Capo D’Angelo, «la strategia di contrasto al crimine organizzato, non è solo un problema italiano ma è diventato da tempo transnazionale. Pertanto la collaborazione con le “law enforcement” dei vari paesi attraverso la rete degli esperti per la sicurezza, dislocati in tutto il mondo e lo Svip è divenuta prassi consolidata del dipartimento di pubblica sicurezza, ed ha portato a risultati investigativi rilevanti». Tra i relatori anche il questore reggino Raffaele Grassi il quale ha evidenziato «la necessità del continuo aggiornamento giuridico e operativo per un contrasto efficace al crimine organizzato».