Tra i reati contestati anche l'attentato incendiario all'automobile dell'assessore comunale Filippo Castrovillari. Chi non si piegava alle richieste estorsive subiva minacce e danneggiamenti. Eseguiti tre arresti. Per il minore è scattata la misura del collocamento in comunità
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
«Ho amici che hanno i mitra e vi faccio a pezzettini». È una delle espressioni intercettata dai carabinieri e utilizzate da un 17enne di Trebisacce per intimidire i commercianti dell’importante centro abitato dell’alto Jonio cosentino, e convincerli a piegarsi alle richieste estorsive.
Nella rete dei carabinieri
Il gruppo criminale disarticolato dai militari della Compagnia di Corigliano Calabro, faceva capo a Giuseppe Lo Fiego, 64 anni, finito in carcere insieme al suo sodale Federico Salmena, di 63. L’operazione, denominata Fiamme del Tavoliere, è stata condotta insieme agli uomini del 14mo Battaglione ed alle unità cinofile dello squadrone eliportato Cacciatori di Calabria.
I reati contestati
Le due ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal Gip del tribunale di Castrovillari. Un trentacinquenne, P.L., è stato posto ai domiciliari mentre per il minore è scattata la misura del collocamento in comunità. Una quinta persona, una settantenne, è stata invece sottoposta all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di estorsione, tentata estorsione, danneggiamento seguito da incendio, lesioni personali, furto in appartamento, incendio, spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale.
Il promotore del sodalizio criminale
Le indagini hanno preso il via nello scorso mese di dicembre, in seguito ad una denuncia presentata dal titolare di un’attività commerciale nella stazione carabinieri di Trebisacce. Le attività inestigative hanno consentito di individuare in Giuseppe Lo Fiego il promotore di un sodalizio criminale nell’ambito del quale egli pretendeva di imporsi come protettore di diversi negozianti, chiedendo espressamente un gesto di beneficienza per i carcerati.
Un cane sciolto
Chi si ribellava alle richieste di pizzo veniva colpito dalle ritorsioni 17enne, scandite da minacce, attentanti incendiari e reati di altro tipo. «A Trebisacce comandano loro» andava ripetendo il minore. La sensazione di impunità generava nel minore una sorta di libertà nel delinquere, anche al di fuori degli ordini impartiti da Lo Fiego. Il giovane infatti si rendeva, tra l’altro, responsabile dell’incendio delle vetture di un commerciante e di una collaboratrice scolastica, nonché di un furto in appartamento sempre a Trebisacce, come documentato dai carabinieri grazie all’acquisizione dei filmati di videosorveglianza ed al rinvenimento di alcuni indumenti utilizzati durante il furto rinvenuti nel corso di una perquisizione in casa del minore.
L'intimidazione all'assessore
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il 17enne sarebbe anche l’autore del danneggiamento all’auto dell’assessore comunale ai lavori pubblici Filippo Castrovillari, al fine di costringerlo ad elargire finanziamenti a persone a lui vicine. Documentato dai militari anche l’incendio di una casa rurale e di un magazzino di un imprenditore agricolo, dati alle fiamme per eseguire una ritorsione privata su mandato di una settantenne, sottoposta come detto, alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Lo spaccio di droga
Federico Salmena, uomo di fiducia di Lo Fiego, anch’egli pregiudicato, insieme al trentacinquenne P.L., si rendeva poi responsabile anche della detenzione e di plurimi episodi di cessione di sostanze stupefacenti a tossicodipendenti di Trebisacce.