Il tribunale del Riesame di Catanzaro, sezione misure reali, ha dissequestrato il patrimonio, dal valore superiore di oltre un milione di euro, alla famiglia Reda di Cosenza, coinvolta nella maxi inchiesta della Dda di Catanzaro, nel capitolo dedicato al “gaming”.

Il Riesame, accogliendo le istanze di revoca del decreto di sequestro, inizialmente eseguito nei confronti di Paolo Reda, Francesco Reda, Andrea Reda, Ines Reda e Mafalda D’Agni, ha tolto i sigilli alle quote societarie, ai conti correnti, alle auto e ai beni personali degli indagati, difesi dagli avvocati Enzo Belvedere, Mario Ossequio, Stefania Calabrese e Angela Caputo.

Anche nel loro caso, com’era successo di recente per Francesco Ciliberti (accusato di associazione mafiosa), vi sono state consulenze che hanno confutato la sperequazione calcolata nel procedimento del gip negli ultimi 10 anni, ovvero nel periodo 2010-2020, e corretto errori evidenti di contabilizzazione dei vari redditi, vuoi degli indagati che dei terzi interessati al sequestro.

Sempre il tribunale del Riesame, nella giornata del 3 novembre 2022, ha annullato il sequestro nei confronti di Valentina Capizzano (assistita dagli avvocati Mario Scarpelli e Michele Franzese), moglie di uno degli indagati per associazione mafiosa, Francesco Ripepi. I beni quindi tornano alla legittima proprietaria dopo essere rimasti sotto sequestro per due mesi nell’ambito dell’inchiesta della Dda sulle cosche cosentine.