Annullata con rinvio l’ordinanza relativa alla posizione cautelare di Francesco De Cicco, attuale assessore al comune di Cosenza, arrestato il 1 settembre 2022 dalla Dda di Catanzaro. È quanto stabilito dalla Corte Suprema di Cassazione riguardo le accuse scaturite dalla maxi inchiesta contro la ‘ndrangheta cosentina.

De Cicco, come si ricorderà, è accusato di associazione a delinquere finalizzata al gioco d’azzardo con l’aggravante di aver agevolato la presunta confederazione cosentina e di essere il presunto “prestanome” di Mario “Renato” Piromallo.

Ebbene, la Cassazione ha accolto in toto il ricorso presentato dall’avvocato Francesco Gambardella che insieme al penalista di Cosenza Cristian Bilotta difende Francesco De Cicco. Il reclamo alla Suprema Corte si basava esclusivamente sulle contestazioni ascritte dalla Dda di Catanzaro, coordinata dal procuratore Nicola Gratteri.

Sul punto, gli ermellini hanno accolto le motivazioni della difesa per tutti i capi d’accusa. Ora servirà un nuovo giudizio davanti al Riesame di Catanzaro. De Cicco, infine, da qualche settimana non è più agli arresti domiciliari in quanto il gip di Catanzaro ha revocato la misura, applicando allo stesso l’obbligo di dimora nel comune di residenza.