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Sono due gli indagati per il triplice omicidio di Giuseppe Iannicelli, della compagna Ibtissam Touss e del nipote Nicola Campolongo junior. Nei loro confronti stamani i Carabinieri del Ros e del comando provinciale di Cosenza hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa su richiesta della Procura distrettuale antimafia di Catanzaro.
Per gli inquirenti le indagini avrebbero permesso di "ricostruire l'omicidio sin dalle sue fasi preparatorie, hanno consentito di individuare il movente, documentare la sua connotazione tipicamente mafiosa ed evidenziare le dinamiche criminali presenti nella sibaritide". (AGI)
Il giorno della strage Iannicelli, la sua compagna marocchina 27 enne e il piccolo Coco', nipote dell'uomo, viaggiavano a bordo di una Fiat Punto. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, la vettura sarebbe stata affiancata da un'utilitaria con a bordo due uomini che con un pretesto - e con ogni probabilita' approfittando del fatto che lo conoscevano bene - avrebbero costretto Iannicelli a seguirli. Raggiunto uno spiazzo di campagna, in una zona isolata, i due killer avrebbero sparato a bruciapelo prima a Iannicelli e alla sua compagna, poi al bambino seduto sui sedili posteriori. Ai tre corpi venne poi dato fuoco. Era Iannicelli, con dei precedenti per traffico di droga, il vero obiettivo dei killer: e lui, che forse sapeva di essere nel mirino di qualcuno, portava con se' Coco', primogenito della figlia Antonia, datogli in affido, forse proprio per ostacolare un eventuale agguato. Ad agosto, il piccolo avrebbe compiuto 5 anni. E il primo settembre la mamma, tornata da poco in carcere a Castrovillari per scontare una vecchia condanna per droga diventata definitiva, aveva voluto ricordare il suo "piccolo angelo" con una struggente letterina di tre pagine recapitata al responsabile del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli.
"Gli anni passano e il pensiero di te non mi abbandona mai - scriveva Antonia - il mio cuore continua a sanguinare e la tua assenza non sara' mai colmata, trovero' pace soltanto quando la mia anima sara' con te, figlio mio, in cielo tra le nuvole, per sempre. Il mondo, il paese si e' dimenticato di te, dell'atrocita' che hai subito, ma io no, il cuore di madre non si rassegnera' mai alla morte di un figlio". I particolari dell'operazione saranno illustrati in una conferenza stampa presieduta da procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, in programma alle 11 nella sede del Comando provinciale dei carabinieri di Cosenza.