È stato il vociare di alcuni giovani, udito da una vicina di casa, ed il successivo odore di fumo a far scattare la chiamata dall’allerta che ha attivato le forze dell’ordine e l’intervento dei vigili del fuoco che hanno evitato che l’incendio, appiccato dalla baby gang per futili motivi nella casa di un invalido civile con problemi psichici, si propagasse alle abitazioni vicine e diventasse qualcosa di più preoccupante di quanto già è stato.

La dinamica

È il 2 agosto intorno alle 4 quando il gruppo di tre maggiorenni, Cerbino Briatico Salvatore, Andrea Sasso e Mario Stabile, insieme a due minorenni, decidono di prendere di mira l’uomo che abita in Via Miraglia, nel centro di Castrovillari a due passi dal comune, facendolo oggetto dei loro soprusi.

Una prima volta trovando la porta dell’abitazione – che è senza corrente elettrica – semi aperta entrano dentro e svegliano l’uomo con un gavettone d'acqua. Si allontanano correndo e poi fanno ritorno poco dopo per importunarlo di nuovo e poi fuggire ancora tra i vicoli prima di tornare per l’atto più grave di quella notte di follia: l’incendio doloso per il quale ieri sono finiti in manette i tre maggiorenni (hanno 18 e 19 anni) mentre i due minori (tra i quali una ragazza) sono stati assegnati ad una comunità.

Sul posto arriveranno per primi i Carabinieri della stazione di Castrovillari con il neo comandante, maresciallo maggiore Biagio Russo, e il vice brigadiere Raffaele Fusaro che attraverso i primi accertamenti imboccheranno la pista giusta per addivenire ai responsabili assicurati ieri alla giustizia dall’azione coordinata della Procura della Repubblica di Castrovillari ed il tribunale dei minori di Catanzaro.

 

Sono entrati in casa con il chiaro intento di umiliare l’uomo. Puntandogli una luce dei loro cellulari sul viso e rovesciandogli addosso una notevole quantità d’acqua. Senza motivo. È  stato proprio l’uomo, all’arrivo dei Carabinieri, a fornire le descrizioni sul loro abbigliamento e fornire dettagli che hanno consentito in pochi giorni dal violento episodio di chiudere il cerchio attorno alla baby gang. Solo il fatto che si fosse allontanato, dopo il brusco risveglio, dal suo domicilio e fosse andato a prendere un caffè presso un distributore di bevande sempre aperto nei pressi della sua strada, ha evitato che l’incendio dell’abitazione lo coinvolgesse amplificando il risultato dell’azione del gruppo di balordi. La sua casa, una ex officina che aveva arredato con un letto e qualche mobile, è andata completamente distrutta. E i giorni successivi all’episodio l’invalido civile è stato visto dormire sulle panchine del corso fin quando il Comune di Castrovillari non è riuscito a reperire per lui una nuova struttura dove farlo vivere.

 

Non era la prima volta che subiva aggressioni del genere. Ma la presenza di una telecamere di sorveglianza di una farmacia posta nei pressi della sua dimora ha permesso di acquisire le immagini che non hanno lasciato dubbi sugli autori del gesto.

LEGGI ANCHE:
Il branco che ha umiliato e incendiato casa a un invalido e il vuoto morale che lascia