Era stato candidato al Consiglio regionale della Calabria in occasione delle recenti elezioni, nella lista di Fratelli d’Italia, senza essere eletto, Orlando Fazzolari, sindaco di Varapodio, indagato per presunte irregolarità nella gestione di un centro per accoglienza dei migranti. Nell’inchiesta Cara accoglienza, a carico di Fazzolari si ipotizzano, a vario titolo i reati di abuso d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio.

Gli affidamenti diretti

Il sindaco è accusato di aver stipulato convenzioni mediante affidamenti diretti a  imprese da lui scelte, senza avere la preventiva autorizzazione dal consiglio comunale, in contrasto con la normativa in vigore e in violazione del Codice degli Appalti e della stessa convenzione con la prefettura (che prevedeva che la scelta degli operatori economici per l’esecuzione del servizio dovevano essere adottata con bandi di gara e procedure di evidenza pubblica). La scelta, inoltre, secondo gli inquirenti, avveniva senza l’astensione  in presenza di un interesse proprio.

I reati contestati

Il primo cittadino, infatti, affidava le  convenzioni di beni e servizi a  privati nei confronti dei quali si trovava in conflitto di interesse,  in quanto, per alcuni di essi, svolgeva o aveva svolto il ruolo di consulente fiscale o intermediario-commercialista. Il sindaco è accusato anche di falso ideologico, in quanto avrebbe firmato auto dichiarazioni con le quali attestava falsamente di non trovarsi in alcuna situazione di conflitto di interesse, come  legami professionali o di amicizia e frequentazione, con i titolari delle imprese affidatarie.


 Corruzione aggravata

Con il legale rappresentante della società cooperativa sociale “Itaca”,  che si occupava della generale accoglienza e assistenza ai cittadini stranieri, era inoltre legato "da consolidati rapporti di collaborazione, amicizia e cointeresse".  In concorso con il gestore della cooperativa, il sindaco dovrà rispondere dei gravi reati di corruzione aggravata per atti contrari ai propri doveri d’ufficio. Secondo gli inquirenti infatti, in cambio dell’affidamento della convezione, il primo cittadino faceva assumere dalla società cooperativa, con contratti di prestazione di lavoro occasionale, persone a lui legate da rapporti di collaborazione, anche politica o di  amicizia.  

Le assunzioni

E c'è anche l’assunzione di due consiglieri di maggioranza e della moglie di uno dei due fra le contestazioni mosse dalla procura della Repubblica di Palmi al sindaco Fazzolari. I tre assunti sarebbero privi di specifica competenza in relazione ai compiti affidati loro e ricevevano un contribuito mensile, anticipato dalla Cooperativa e poi rimborsato dal Comune.