L’elenco delle procedure e degli allegati nel supporto informatico. In un’informativa della guardia di finanza i movimenti politici attorno alla Inver. «Hanno il governo perché c’è Salvini»
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Ci sarebbero stati anche appalti in Calabria nell’agenda di Tommaso Verdini e soci. «Sicilia. Sardegna. Calabria. Basilicata. Puglia…». L’elenco completo delle gare regionali d’appalto dell’Anas, con tanto di allegati, era in un dischetto conservato a casa del figlio dell’ex parlamentare Denis, arrestato per corruzione e turbativa d’asta in un’inchiesta della Procura di Roma. In quelle pagine – riassume il Corriere della Sera – c’era il risultato di uno sforzo «relazionale» andato avanti per mesi grazie agli uomini sui quali il gruppo poteva contare all’interno di Anas. Lo schema ipotizzato dagli inquirenti è semplice quanto efficace: i funzionari erano chiamati a veicolare informazioni preziose per gli imprenditori; in cambio ottenevano gratificazioni professionali e remunerazioni. Così la Inver manteneva un piede nell’azienda di Stato. Dai documenti di indagine spuntano nuovi (presunti) contatti politici in area leghista.
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Oltre al sottosegretario Federico Freni (che nega ogni coinvolgimento), la stampa nazionale cita l’altro sottosegretario leghista Edoardo Rixi «i cui contatti sarebbero avvenuti tramite Lo Bosco (Dario Lo Bosco, oggi presidente di Trenitalia, ndr)». Dice il socio dei Verdini, Fabio Pileri: «Ci ha cercato Rixi tramite Lo Bosco… Ha chiamato Rixi e mi ha detto state tranquilli qualsiasi cosa lui la fa». Sempre Pileri, parlando dei Verdini, chiama in causa la Lega: «Hanno comunque il governo perché c’è Salvini, insomma ragazzi c’è la Lega. Salvini c’hanno; sono trasversali perché hanno rapporti con Lotti (Luca Lotti, ex ministro dello Sport, ndr)».
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È sempre Pileri a progettare, secondo i magistrati, i piani per mettere nel posto giusto «i marescialli». Per i finanzieri che hanno condotto le indagini è lui a sollecitare «l’interlocutore a stilare un documento che verosimilmente consegnerà in Anas allo scopo di screditare un dirigente e consentire a Omar Mandosi (estraneo all’indagine; oggi si occupa della società di progettazione del ponte sullo Stretto di Messina, ndr) di prenderne il posto». Verdini si entusiasma: «Qui stiamo facendo dei miracoli perché senza avere un ca… stiamo ottenendo dei posti. Sono i posti che otteniamo per i rapporti che abbiamo con i dirigenti e con gli amministratori».