VIDEO | La struttura era stata allestita in un albergo dismesso a Gallico. Ospitava trenta persone fragili, alcuni affetti da scabbia. I titolari dovranno rispondere di maltrattamenti e abbandono di incapaci
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Ai domiciliari due coniugi, gestori di una casa di riposo abusiva, accusati di maltrattamenti e abbandono di persone incapaci, con l’aggravante di aver causato lesioni personali. È il bilancio delle attività portate avanti a Reggio Calabria dai Carabinieri del Nas. L’inchiesta, dal nome “Domus aurea”, è partita il 29 giugno 2023 quando i militari hanno fatto accesso in un albergo dismesso in località Gallico, dove era stata allestita una vera e propria casa di riposo senza alcun titolo autorizzativo. La struttura ospitava oltre trenta anziani, incapaci di provvedere a loro stessi per vecchiaia e gravi patologie, in una situazione di “drammatico degrado, abbandono e incuria”.
La casa di cura degli orrori
Infatti agli occhi dei militari si palesava una struttura in profondo degrado, incuria, disordine ed in gravissime condizioni igienico sanitarie, con resti di feci e urina per terra e sui letti, pannoloni sporchi, resti di cibo e stoviglie usate, tanto che tutti gli ambienti erano impregnati di un odore nauseabondo. In più, nel locale cucina sono stati rinvenuti carne e uova in cattivo stato di conservazione, mentre presso la medicheria molti dei farmaci risultavano scaduti. A completare una situazione già surreale, è stato accertato con l’ausilio di tecnici Enel, che l’intera struttura era alimentata con un allaccio abusivo diretto alla rete elettrica pubblica.
Le testimonianze delle famiglie
Le indagini e la raccolta di testimonianze ha fatto emergere che i parenti degli anziani, erano obbligati a preavvisare i gestori di una eventuale visita e gli incontri dovevano avvenire presso la vecchia hall dell’albergo, con il divieto di accedere nelle camere, condotta verosimile finalizzata a celare le gravi carenze igienico sanitari.
Le carte dell’inchiesta | Il racconto dell’orrore nella casa di cura abusiva di Reggio: «Anziani nel degrado, alcuni con scabbia e Covid»
Al fine di avere un maggiore profitto, i gestori avevano ridotto all’osso il personale, sia sanitario che delle pulizie, abbandonando di fatto gli anziani. Molti ospiti erano affetti da scabbia, particolare che i gestori cercavano di celare vestendo le vittime con abiti a maniche lunghe.
Gli arrestati, non sono nuovi a tale condotta, infatti quanto riscontrato a giungo è stata solo la conferma di un “preordinato e già sperimentato schema imprenditoriale” a discapito di anziani particolarmente fragili. Il Nas di Reggio Calabria tra gennaio e luglio del 2020 aveva deferito gli odierni indagati per fatti simili e sequestrato a loro carico ulteriori due strutture adibite a casa di riposo, anche queste prive di autorizzazione, tra Reggio Calabria e Gambarie. Deferiti per gli stessi reati, ulteriori tre operatori socio sanitari.