VIDEO | Il farmaco è indicato solo per determinati pazienti. Capita poi spesso che ci si sottoponga a tampone in ritardo e si oltrepassi la finestra temporale entro la quale può essere prescritto (ASCOLTA L'AUDIO)
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Nessuna particolare resistenza da parte dei cittadini nell'assumere gli antivirali, alla base dello scarso numero di prescrizioni del paxlovid - farmaco per la cura precoce dell'infezione da covid - vi sarebbero altre limitazioni. Innanzitutto, l'accesso al medicinale è consigliato solo ad una limitata categoria di pazienti, a chiarirlo è il segretario nazionale Fismu, Francesco Esposito.
«Bisogna selezionare il paziente - specifica il medico - in quanto questo è un farmaco che può essere prescritto a pazienti che hanno patologie oncologiche, gravi cardiopatie e disfuzioni pneumologiche o ai diabetici scompensati. Per cui il campo di azione è molto ristretto e poi bisogna eseguire un'attenta anamnesi perchè ci sono delle controndicazioni per il cui il farmaco non può essere prescritto».
«Ma soprattutto il limite principale risiede nel fatto che è un farmaco prescrivibile entro 5 giorni dall'inizio della sintomatologia. Consideriamo che il paziente non sempre esegue il tampone nei primissimi giorni o all'insorgenza dei sintomi per cui spesso e volentieri si è fuori dalla finestra temporale di prescrizione. Inoltre la distribuzione che prima avveniva solo presso alcuni centri rappresentava un altro grande limite. Adesso che è possibile acquisire il farmaco direttamente in farmacia con la semplice ricetta del medico di famiglia la situazione dovrebbe migliorare».
In Calabria da oltre 15 giorni è possibile accedere all'antivirale grazie alla prescrizione medica ma la richiesta del farmaco resta bassa. Il segretario del Fismu tuttavia chiarisce che «il quadro epidemiologico sta migliorando. Si stanno svuotando i reparti di area medica e di terapia intensiva e in molti casi l'infezione si manifesta con una sintomatologia molto blanda da richiedere solo l'isolamento domiciliare senza alcuna terapia medica».