La tribuna amovibile dello stadio Ezio Scida sarà probabilmente rimossa appena termineranno le gare che vedono la FC Crotone impegnata in questo campionato di Lega Pro in corso. È il primo punto fermo emerso della prima proficua riunione in Prefettura svolta ieri mattina, a cui seguirà, mercoledì prossimo, l’altra che possa iniziare a stendere un vero e proprio cronoprogramma. Tutto concordato alla presenza, tra gli altri, dei rappresentanti della Questura, vice sindaco Cretella e dirigente dell’Antica Kroton Senatore, del vice presidente della Provincia Fabio Manica, della stessa società calcistica e della Soprintendente Stefania Argenti che aveva ufficialmente riaperto il fascicolo che, come da programma dell’Antica Kroton, prevede che l’intera area verde all’interno della città consolidata, possa successivamente assurgere a dignità di Parco urbano archeologico attraverso la strategica riscoperta dei tesori, già parzialmente indagati sin dal 1978, presenti nell'area della tribuna dello stadio Ezio Scida.

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Il prefetto Franca Ferraro ha accolto e rilanciato l’auspicio di non mettere in competizione gli interessi sportivi con la prognosi archeologico-culturale della città di Milone e Pitagora, grazie soprattutto alla capacità del dirigente Antonio Senatore di bilanciare positivamente l’approccio, alla fine condiviso anche dal presidente della società calcistica Gianni Vrenna, oltre tutto consapevole che la tribuna, al di là delle esigenze culturali del progetto strategico di Comune, Regione e Ministero, dovesse comunque dare seguito alla rimozione della struttura dopo cinque anni, visto che ne sono trascorsi quasi otto. 

Antonio Senatore ha infatti sottolineato come la portata di interesse internazionale che anticipò anche ai nostri microfoni il professor Carlo Rescigno, ordinario di Archeologia Classica Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, sia naturalmente entrato come punto centrale del programma operativo di Antica Kroton soprattutto per i rilievi e sondaggi di oltre cinquant’anni di studi, piuttosto che per mero calcolo delle singole, seppur importanti, risultanze delle esplorazioni da eseguire sotto la tribuna piuttosto che sotto la curva nord.

Il dirigente dell’Antica Kroton ha dettagliato come sin da tutti gli atti di indirizzo del programma, che prevede oltre sessanta milioni di euro di interventi, siano citati come strategici tutta una serie di analisi approfondite sia tra il 1993 ed il 1994 che tra il 1996-1997, che portò alla luce resti di parte di isolati rettangolari separati da stenopos (che per capirci possono essere più impropriamente detti "cardini"), che certificarono come mantengano lo stesso orientamento dell’impianto urbanistico del quartiere centrale, perpendicolare ad una platea (strada principale larga almeno 12 mt.) parallela alla fascia collinare soprastante Parco Pignera su cui si sviluppava parte della cinta muraria, e che permettono di essere certi come i contorni dell’intera area siano singolarmente, ma soprattutto se incardinati in una visione d’assieme,  l’incredibile pregio ed interesse storico archeologico che farebbe emergere un parco urbano unico.

Così come è stato utile sottolineare che, fatte le dovute valutazioni che potranno permettere la coesistenza di lavori con l’attività agonistica e le prescrizioni di sicurezza per l’accesso agli eventi, si potrà e dovrà progettare la ricostruzione di una tribuna che addirittura potrebbe essere poi firmata da un archistar già coinvolto nel progetto, tanto da poter poi apporre un vincolo di interesse storico visto che lo Scida è già pezzo di cultura e gloria di questa millenaria città.

Si potrà dunque chiudere definitivamente qualsiasi spazio di polemica sterile ed oggettivamente provincialistica diatriba, a partire da mercoledì prossimo, quando alla prossima riunione si inizieranno a raccogliere tutti i dettagli operativi e tecnici che permetteranno di avviare il primo cronoprogramma che permetta di dare seguito alla progettazione di Antica Kroton, tenendo conto delle prescrizioni di sicurezza per l’utilizzo sportivo dell’impianto così come la conseguente alle partite da parte degli spettatori, semplicemente riducendone la capienza, magari solo momentaneamente.