Angelina D'Alessandro non si ferma. La donna, madre di Erika Scarfone, la 25enne portatrice di defibrillatore cardiaco, continua la sua battaglia contro l’installazione di un’antenna g5 a Scalea a pochi metri da casa sua, temendo possibili interferenze con il dispositivo salvavita della figlia. Ieri, insieme a una quarantina di attivisti, ha bloccato la strada proprio all'altezza della nuova stazione radio, che sorge in pieno centro abitato. «Io le promesse le mantengo - ha detto alle nostre telecamere -, ho detto che non mi sarei fermata e non mi fermerò». Attualmente l'antenna ha una lunghezza di ventiquattro metri, a cui se ne aggiungeranno altri quattro a lavori ultimati.

Su una delle sedie utilizzate per sbarrare la strada c'era la scritta "riservata al sindaco": Giacomo Perrotta però non è arrivato.

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Interferenze e malori

Insieme ad Angelina, affiancata dal marito Mimmo Scarfone, c'era un folto gruppo di cittadini che ormai da settimane sostiene la loro battaglia. Assente, invece, la figlia Erika, rimasta a casa, che sorge a una manciata di metri: «Sta molto male - ha detto la madre - le hanno tolto il sorriso, non ha più lacrime». Angelina ha poi precisato che la stazione radio sarebbe già funzionante, dal momento che nella notte si sarebbero, a suo dire, verificati strani episodi: «Le luci di casa si accendevano e spegnevano, così come gli elettrodomestici. Sembrava ci fossero i fantasmi». Alcuni vicini, invece, raccontano di aver accusato dei malori: «Era come se fossimo dentro a una bolla», ha detto un uomo.

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L'antenna a un metro da un'abitazione

Tra i contestatori dell’antenna c’è anche un'anziana residente, che da un giorno all’altro e senza alcun preavviso, si è ritrovata la nuova stazione radio a poco più di un metro dalle mura della sua abitazione. «Un giorno ho visto i lavori della piattaforma e ho chiesto al proprietario del terreno che cosa stesse succedendo - riferisce la signora Anna Maria Merlini -, mi ha detto che se avessi voluto saperlo avrei dovuto leggere il cartello». Così, nel giro di pochi giorni, aprendo la finestra del bagno si è trovata l'impianto di fronte, a pochi centimetri dal perimetro della sua casa.

Pericolo danni

Il consigliere di minoranza Eugenio Orrico, che ha preso parte alla protesta insieme al collega Angelo Paravati, ha messo in evidenza che, al di là delle emissioni elettromagnetiche, potrebbero verificarsi altri gravi conseguenze. In caso di tempeste, infatti, l'antenna potrebbe abbattersi e cadere sulle abitazioni vicine o sulla strada. «È già successo con un traliccio in piano Lettieri - dice Orrico -, a causa del vento forte è crollato. Per fortuna non c'erano case e si è scongiurato il peggio». Poi conclude: «Bisogna fare urgentemente un piano di localizzazione delle antenne».