Il Tribunale di Catanzaro ha revocato il sequestro finalizzato alla confisca nei confronti dell’imprenditrice Rosa Giampà, difesa dall’avvocato Massimiliano Carnovale. La vicenda si inquadra nell'ambito dell'operazione denominata "Asta la vista", messa a segno dalle fiamme gialle di Lamezia Terme con il coordinamento della Procura di Lamezia Terme, che ha consentito di accertare l’esistenza di un sistema fraudolento, il quale avrebbe condizionato per oltre un decennio le vendite giudiziarie del comprensorio lametino. 

L’indagine si è incentrata su anomalie relative a numerose vendite giudiziarie nell’ordine di circa 30 aste pubbliche, che si sono tenute nel corso dell’anno 2018 al Tribunale di Lamezia Terme tramite l’associazione notarile ubicata all’interno dello stesso palazzo di giustizia, nell’ambito delle quali sono state rilevate turbative finalizzate a dirottare l’esito finale verso l’obiettivo prefissato dagli indagati.

Si era giunti all’emissione del decreto con cui il Tribunale di Catanzaro accoglieva la domanda di sequestro in relazione a determinati beni immobili, tra cui quello di proprietà dell’imprenditrice Rosa Giampà.

Invero, per quanto concerne specificamente il fabbricato sito nel comune di Lamezia Terme di Rosa Giampà, non risulta accertata la riconducibilità effettiva a Raffaele Calidonna, difettando lo scrutinio avente ad oggetto le modalità di acquisto e l'effettiva interposizione dello stesso Calidonna rispetto all'acquisizione. Né la mera relazione intercorsa tra il proposto e quest'ultima può essere di per sé sufficiente a dimostrare tale circostanza. Peraltro, l’acquisizione del bene in oggetto non risulta neppure tra le gare inficiate dalla condotta del Calidonna.