La componente dell'Associazione nazionale magistrati ha censurato le parole espresse dall'ex pg Lupacchini sull'operato della Procura: «Delegittimare l'operato della magistratura significa privare le istituzioni della fiducia dei cittadini»
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Durante la celebrazione dell'anno giudiziario a Catanzaro non sono mancati gli affondi polemici provenienti dall'Associazione Nazionale Magistrati e arrivati per bocca di Giovanna Mastroianni, in riferimento alle inchieste che hanno coinvolto magistrati del distretto ma anche alle parole pronunciate dall'ex procuratore generale Otello Lupacchini nei confronti delle inchieste istruite dalla Dda di Catanzaro: «Le indagini avranno il loro corso ma nel frattempo se si vuole entrare nel merito di tali vicende alcune riflessioni si impongono. Preme innanzitutto evidenziare come la nostra categoria di fronte a tali accadimenti non subisce nè accetta delegittimazioni.
La magistratura infatti dimostra la sua piena imparzialità proprio nella misura in cui non arretra nè smette di funzionare quando a rimanere coinvolti nelle indagini sono proprio i colleghi. Umanamente non nascondo che i fatti accaduti hanno lasciato attoniti e sgomenti per primi noi magistrati increduli nel leggere le notizie di stampa e apprendere quanto accadeva nei nostri uffici. Lo scenario che le indagini provvisoriamente ci consegnano è qualcosa di estraneo al nostro quotidiano, che ci racconta di un universo parallelo a quello a cui noi siamo convinti di operare, lontano dall'impegno quotidiano svolto a servizio dello Stato».
La delegittimazione della Procura
«Di recente l'associazione nazionale magistrati è dovuta intervenire a causa di spiacevoli commenti manifestati nei confronti del locale ufficio di Procura. Lungi dal voler operare una difesa d'ufficio, è necessario contrastate con forza le inammissibili affermazioni che vogliono che le operazioni di polizia si prestino a fini politici o comunque diversi dal mero perseguimento dai fatti di reato.
L'informazione che passa per altro non è corretta. Non intendiamo entrare nel merito di indagini ancora in corso ma esclusivamente opporci a tentativi di delegittimazione che colpiscono l'intera categoria, che insinuano nell'opinione pubblica il dubbio che l'operato della magistratura si presti a fini distorti. È la funzione che deve essere tutelata e ciò non può che passare dalla tutela della figura della magistratura e da chi in quel momento la esercita. Delegittimare di fronte al cittadino l'operato della magistratura significa di fatto allontanare tutti i cittadini dalle istituzioni privandoli della giusta fiducia nel sistema giustizia e rendendo ancora più ardua l'opera di repressione della delinquenza e del malaffare».
Luana Costa