VIDEO | Intercettati a bordo di un veliero al largo della costa ionica. Ci sono anche quattro donne e otto minori. Fermati i presunti scafisti
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55 migranti tutti di nazionalità iraniana ed irachena sono sbarcati stanotte, attorno alle 2.30, nella grande darsena del porto di Corigliano-Rossano. Tra loro anche 4 donne e 8 minori. Ieri sera sono stati intercettati a largo delle coste ioniche da un pattugliatore della guardia di finanza che li ha così scortati fino allo scalo sibarita.
Le condizioni del mare hanno reso complessa la gestione dell’evento e, peraltro, la barca a vela ha avuto un’avaria al motore che ha obbligato i finanzieri ad organizzare una difficile operazione di rimorchio verso l’approdo più vicino. Il convoglio, formato da un pattugliatore veloce del Gan di Taranto e da due vedette del Roan di Vibo Valentia, si è diretto verso Corigliano Calabro. I tre presunti scafisti ucraini, ritenuti responsabili del trasporto dei migranti, sono stati fermati dalla Guardia di finanza. Mentre gli altri, identificati, sono stati smistati nei vari centri di accoglienza per le operazioni del caso.
Ad accoglierli sul molo gli agenti della Polizia di Stato di Rossano, che ha coordinato le operazioni di sbarco insieme alla Prefettura di Cosenza, i carabinieri, gli uomini della capitaneria di porto, i vigili del fuoco ed i volontari della Croce Rossa di Corigliano-Rossano.
55 persone, ammassate come bestie, che hanno viaggiato a bordo di un barca a vela lunga poco più di dieci metri e larga appena tre. Probabilmente sono partiti dalla Turchia e poi, dopo aver attraversato la Grecia, a bordo del barchino hanno preso il largo nello Jonio e quindi verso il grande golfo di Taranto per poi approdare a Corigliano-Rossano. Pare stiano tutti bene e già alle prime luci dell’alba sono stati trasferiti nel centro di accoglienza di Crotone. I minori, invece, sono stati presi in affidamento dal Comune che ora provvederà a garantirgli cure e sistemazione.
L’ultimo sbarco a Corigliano è stato il 15 luglio del 2017 e oggi, che ricorre proprio la giornata internazionale dei diritti dei migranti, la terza città della Calabria ritorna ad essere rotta della lunga e costante migrazione dei popoli.