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Rimuovere gli ostacoli che compromettono l’efficacia e la tempestività dell’azione amministrativa dei Comuni. È questo l’obiettivo della campagna dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani, rilanciata a livello regionale dal presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo.
Identificata sui social con un hashtag molto esplicito - #liberiamoisindaci - l’iniziativa punta alla definizione di una proposta di legge da presentare nelle prossime settimane alle forze politiche, che possa consentire di rimuovere i paradossi normativi che ingessano l'attività dei Comuni italiani.
Obblighi vessatori, che spesso discendono da norme anacronistiche, come l’apposizione della firma del sindaco su provvedimenti tecnici quali il Tso o il sequestro di merci avariate, ma anche discriminazioni ingiustificate, come il divieto di candidarsi se non ci si è dimessi con sei mesi d’anticipo. Da qui l’appello di Callipo, che ha inviato una lettera a tutti i sindaci calabresi, affinché partecipino attivamente alla formulazione definitiva della proposta, inviando osservazioni e suggerimenti. Un percorso condiviso che è stato già intrapreso a livello nazionale dal presidente Anci, Antonio De Caro, sindaco di Bari.
La proposta di legge, spiega Callipo nella sua missiva, è articolata su diverse direttrici, ognuna identificata con uno slogan che sintetizza l’obiettivo specifico: “Uguali come gli altri, a ciascuno il suo”, per chiede pari condizioni democratiche per l’accesso alle cariche elettive, senza incompatibilità ingiustificate per i soli sindaci, ma anche per affrancare i primi cittadini dalla responsabilità di atti che vengono assunti in piena autonomia da tecnici e dirigenti comunali; “Buona la prima, burocrazia zero”, azione che mira alla semplificazione amministrativa e ordinamentale sollevando i Comuni dall’obbligo di comunicazione di dati che sono già in possesso di altre PP. AA., liberando così risorse preziose da orientare verso gli obiettivi di mandato e verso i servizi al cittadino; “Regole semplici per amministrare”, al fine di intervenire sull’abnorme numero di obblighi burocratici interni e esterni che spesso impongono una serie interminabile di adempimenti, diversificando anche le regole per i piccoli Comuni spesso costretti ad attenersi alle stesse disposizioni previste per territori con molti più residenti.
«Questi - conclude Callipo - sono in linea di massima gli obiettivi della proposta di legge #liberiamoisindaci, ma la bozza è aperta alle integrazioni dei primi cittadini che vorranno contribuire alla stesura del testo definitivo da presentare alle forze politiche. Solo rinnovando l’impianto normativo che regola l’attività dei Comuni, potremo liberare gli enti da quel groviglio di vincoli e adempimenti burocratici che limitano fortemente l’autonomia dei primi cittadini. Un’esigenza ancora più sentita in Calabria, dove non ci sono grandi metropoli ma una miriade di medi, piccoli e piccolissimi Comuni, spesso costretti a seguire le stesse procedure di città con centinaia di migliaia di abitanti, con tutte le conseguenze negative che ciò comporta in termini di tempo e spreco di risorse».