Nell’unico capoluogo al voto i riflettori puntano su un esponente di Forza Italia con una condanna per bancarotta fraudolenta. Segnalazione anche per il sindaco di Portigliola che si difende: «Due Tribunali hanno detto che sono candidabile»
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Sono 32 i candidati alle prossime elezioni amministrative impresentabili per la Commissione Antimafia. Oltre a loro, la commissione ha segnalato anche la presenza di 13 nomi nelle liste che hanno già ricoperto il ruolo di sindaco o di componente della giunta in sette comuni sciolti per infiltrazioni mafiose.
A comunicare i nomi è stata la presidente della commissione Chiara Colosimo nel corso dell'audizione a Palazzo San Macuto. La Direzione nazionale antimafia aveva segnalato 71 nomi resi noti in seguito all'esame di verifica della Direzione nazionale antimafia. Tuttavia, di questi, sono in totale 45 quelli che sono stati ritenuti dalla commissione in "conflitto" con il codice.
Tra i nomi comunicati dalla commissione ci sono anche tre candidati calabresi. C’è un esponente di Forza Italia, Palmiro Ruggiero, candidato al comune di Vibo Valentia, per cui risulta emessa una sentenza di condanna per bancarotta fraudolenta a due anni (in attesa di appello). E poi Rocco Luglio, sindaco del comune di Portigliola, e Domenico Musolino, assessore nello stesso comune.
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Il sindaco Luglio ha diffuso una nota per precisare la propria posizione. «È bene chiarire – spiega – che il comunicato della commissione parlamentare antimafia riguarda, da una parte, 32 candidati ritenuti impresentabili per aver riportato condanne penali varie e, dall'altra, segnala 13 altri candidati che hanno ricoperto il ruolo di sindaco e di componente della giunta in comuni sciolti per infiltrazioni mafiose: evidentemente, il mio nome è ricompreso in questo secondo elenco. Come autorevolmente indicato, si tratta di una mera segnalazione che non ha alcuna conseguenza a fini elettorali o in merito alla effettiva candidabilità dei soggetti segnalati».
Luglio, che è candidato a sindaco alle prossime amministrative evidenzia che «la stessa segnalazione non tiene in alcun conto quanto concretamente avvenuto con riferimento al Comune di Portigliola. È quindi doveroso evidenziare, da una parte, che a seguito dello “scioglimento” solo il sottoscritto è stato destinatario di una richiesta di incandidabilità da parte del ministero dell'Interno e non anche altri componenti della Giunta. Dall'altra e soprattutto che, nonostante la stessa richiesta di incandidabilità avanzata dal ministero dell'Interno nei miei confronti, sia il Tribunale di Locri sia la Corte d'appello di Reggio Calabria hanno certificato la mia candidabilità, dichiarando “infondati tutti i motivi” che mi venivano addebitati in relazione allo scioglimento del comune di Portigliola. Da ultimo, la Corte d'appello di Reggio Calabria, nel dichiarare completamente infondata l'istanza avanzata dal ministero dell'Interno nei miei confronti, ha condannando quest'ultimo a pagare le spese di giudizio».
«Concludo ribadendo - afferma Luglio - che quanto rilevato dalla commissione parlamentare antimafia è una semplice segnalazione che non tiene in considerazione i pronunciamenti giudiziari successivi allo scioglimento prima richiamati che non ho alcuna difficoltà a rendere consultabili a chiunque volesse esaminarli. Nel tranquillizzare gli elettori del comune di Portigliola, ribadisco che non esiste alcuna preoccupazione per il corso delle elezioni né per l'esito delle stesse».