Quello di Praia a Mare è un Comune che, alla luce degli ultimi eventi di cronaca, dipenderebbe completamente dalle mani del sindaco Antonio Praticò, assiduo frequentatore di quelle stanze dagli anni '80. La notizia dell'arresto di questa mattina, avvenuto nell'ambito dell'inchiesta "Amici in Comune", non ha colto di sorpresa gli abitanti della cittadina, ma il procuratore capo Pierpaolo Bruni, durante la conferenza, ha spiegato che nonostante il presunto «cartello collusivo e fraudolento», le denunce dei cittadini continuano a non arrivare. Una situazione che gli inquirenti hanno accostato all'assuefazione, come se la città di Praia a Mare avesse imparato a convivere con certe cose, smettendo pure di lamentarsene.

Gli investigatori parlano ancora di prassi consolidate, che hanno impegnato gli uomini dediti alle attività intercettive per tutti i mesi di indagine, che vanno dal febbraio del 2019 al febbraio 2021. Solo in questo arco di tempo le Fiamme Gialle hanno rinvenuto stranezze e controversie in ben nove gare pubbliche. Alcune di queste annoverano tra i commissari di gara anche Pietro Praticò, figlio del sindaco e dipendente comunale, indagato pure lui ma senza essere attinto da alcuna misura cautelare.

Dall'impianto sportivo all'operaio specializzato

Tra le varie gare d'appalto contestate c'è quella relativa alla concessione in uso dell’impianto sportivo Mario Tedesco, affidata mediante preventivo accordo - scrivono gli inquirenti - a una ditta intestata fittiziamente a un parente del titolare con il fine di evitare l'esclusione per pendenze debitorie da oltre 45mila euro nei confronti del Comune stesso. Ci sono la procedura negoziata per la progettazione esecutiva e direzione lavori per l’adeguamento sismico di un complesso scolastico, un concorso pubblico per l’assunzione a tempo indeterminato di un operaio specializzato risultato vincitore, a cui sarebbero state fornite le domande d'esame anzitempo.

L'assurda clausola del servizio di trasporto scolastico

C'è poi la gara relativa all’affidamento del servizio di trasporto scolastico per gli alunni di scuole primarie e secondarie, che oltre a risultare illecita agli occhi degli inquirenti, fa emergere un fatto, se possibile, ancora più grave, perché penalizza numerosi bambini e le loro famiglie. Stando a ciò che scrivono gli investigatori, i funzionari pubblici avrebbe cucito un bando ad hoc sulla ditta di trasporti, togliendo dal percorso inizialmente previsto dal capitolato speciale la scuola elementare di località Laccata. Il motivo è che il titolare non avrebbe gradito la zona, poiché extra-urbana e di conseguenza troppo dispendiosa. I funzionari pubblici non solo avrebbero avallato la richiesta concordando preventivamente il bando, ma hanno anche lasciato intatto l'appalto, senza prevedere una proporzionale riduzione del prezzo.