Un nemico subdolo e letale giace solo apparentemente innocuo a macchia di leopardo sull'intera Calabria. È l'amianto (o asbesto), soprattutto nelle forme di detriti di vecchie coperture di edifici ormai ridotti a ruderi. Le polveri fibrose circolano nell'aria e penetrano inesorabilmente nei polmoni dove sono terribilmente cancerogene. La quantità incerta e drammaticamente pericolosa dell'amianto in Calabria resta indefinibile. Nonostante una diffusa sensibilità e la strenua dedizione di associazioni di parenti ed amici di vittime il lavoro da fare è ancora tanto.

Tanto ancora da fare

«In questi primi due anni di attività - dice al nostro network la garante della Salute calabrese Anna Maria Stanganelli - sono state numerosissime le segnalazioni pervenute da cittadini e da comitati che hanno chiesto il mio impegno per la presenza di amianto dei loro territori. Un risultato importante l'abbiamo ottenuto a Reggio Calabria, ad Arghillà, nella zona dove era presente una grande quantità di amianto, c'è stata la rimozione completa». Il rilevamento su scala regionale risale a 9 anni fa, quando risultarono 11 milioni di metri quadri di tetti in materiale contenente amianto. Nel 2022 la Regione Calabria ha rimosso 4000 tonnellate di MCA compatto e 35 di friabile, stoccate in discariche italiane ed estere.

App, incontri e regole

«Purtroppo siamo ancora indietro in questo senso - aggiunge la Stanganelli che ha ufficio a Palazzo Campanella - C'è un piano regionale al quale devono poi ispirarsi le aziende sanitarie e le amministrazioni comunali che attraverso i Dipartimenti di Prevenzione devono poi attuare quel monitoraggio necessario e poi procedere alla conseguente bonifica. Poi c'è un'applicazione con cui ogni cittadino può segnalare la presenza di eternit. Ovviamente per la bonifica sono necessarie delle risorse. La prossima settimana avvierò con il Dipartimento di Prevenzione con il dottore Lucia e con il Centro Regionale Mesotelioma, diretto al dottor Tallarigo. Una interlocuzione proprio perché tutte le amministrazioni comunali sappiano quelle che sono le regole da seguire».

Tumori e mesoteliomi letali

Nel 2020, secondo i dati dell'Osservatorio Nazionale, nella nostra Regione sono stati verificati 100 decessi per tumore ai polmoni, 150 casi di mesotelioma e 30 di malattie correlate all'amianto. Numeri purtroppo parziali per difetto. «Con il presidente regionale dell'AIPOL, dottor Barreca, che abbiamo condiviso la necessità di un'iniziativa di sensibilizzazione che possa da un lato ricordare tutte queste persone che c'hanno purtroppo lasciato per amianto e poi anche valutare i rischi potenziali per un'esposizione prolungata».