VIDEO | L'assessore De Caprio ha previsto che risorse del recovery plan vengano impiegate per l'installazione di impianti fotovoltaici e eolici. Coinvolte le parti sociali per definire il marchio di qualità Calabria
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«La Calabria non solo punta ad essere autosufficiente ma anche a gestire la risorsa rinnovabile allo stesso modo con cui deve gestire il turismo naturalistico ed archeologico, ossia fonte di sviluppo, di ricchezza e di sopravvivenza». Così l'assessore all'Ambiente della Regione Calabria, Sergio De Caprio, ha illustrato l'avvio del primo passo che condurrà la Calabria a produrre energia rinnovabile in loco, abbattendo così i costi per l'acquisto e il consumo e puntando all'autosufficienza energetica.
Il marchio Calabria
Questa mattina l'assessore De Caprio ha dato il via ufficialmente al progetto incontrando le parti sociali: «Abbiamo aperto un tavolo tecnico per dare esecuzione alla norma che ha istituito e disciplina le comunità energetiche rinnovabili in Calabria. In questa norma, che è la 25 del 2020, viene stabilito che deve essere definito il marchio di qualità ecologica della energia rinnovabile per rendere la nostra energia migliore sotto un profilo ecologico ed avere un appeal maggiore nel mercato verde».
Le comunità energetiche
Produrre e scambiare energia proveniente da fonte rinnovabile è l'obiettivo che passa attraverso la costituzione di comunità energetiche. L'assessorato all'Ambiente ha previsto un finanziamento per i 404 comuni calabresi con risorse del recovery plan: 260 milioni per installare impianti fotovoltaici e eolici. «Un metodo che ci consentirà decidere e stabilire assieme il rapporto che deve esserci tra fotovoltaico e consumo del suolo, eolico e tutela del paesaggio e produzione di energia idrolettrica».