VIDEO | A lanciare l’allarme l’associazione degli albergatori. Preoccupano il lungomare ancora per metà fuori uso dopo la mareggiata di due anni fa e la frana del costone nel centro storico non ancora rimossa
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Sono preoccupati gli albergatori e gli imprenditori turistici di Amantea. La cittadina tirrenica si appresta ad accogliere la primavera e l’estate non solo con la spada di Damocle del Covid, ma anche con quella di una serie di “lavori in corso” che limitano l’accesso alle zone più caratteristiche o ricercate, così come ad arterie strategiche.
A lanciare l’allarme è il presidente dell’associazione albergatori di Amantea Enzo Alfano che chiede ai commissari prefettizi che guidano la città di approfittare dei mesi di bassa densità turistica per mettere mano alle incompiute. A partire dalla frana del costone. Dopo i sopralluoghi e il calcolo dell’entità di danni e delle somma necessaria a mettere in sicurezza l’area, il Comune ha ammesso di non avere la disponibilità economica e chiesto la collaborazione della Regione Calabria. Ma ad ora sembra essere tutto fermo. Lo smottamento blocca l’accesso al castello e ad altri “tesori” di Amantea, pregiudicando la classica passeggiata nel centro storico ed un nutrito pacchetto di attrazioni.
C’è poi il lungomare ancora per metà fuori uso. Dopo la mareggiata di due anni fa che ne ha causato il crollo per diverso tempo è stata interdetta al traffico anche la strada che costeggia il tratto di passeggiata. Ora il divieto è stato tolto, ma una buona parte del lungomare è interessato da una rete rossa che ne perimetra lo “sfacelo”.
Non è ancora praticabile nemmeno la strada che passando da Coreca costeggia la zona tipica dei ristoranti, degli alberghi e dei lidi di Amantea. Il tratto di statale, crollato poco prima del lockdown è ancora “osservato speciale”. Ma così si limita l’offerta turistica, dai luoghi alle infrastrutture. Ma si sa, in Calabria il turismo soffre da ben prima del Covid.