Sarebbero più di ottanta gli avvisi di conclusione delle indagini notificati dalla procura di Castrovillari nell’ambito dell’inchiesta sull’alluvione di Corigliano e Rossano del 12 agosto 2015. Dagli accertamenti effettuati dall magistratura sotto il coordinamento di Eugenio Facciolla, sarebbero emerse responsabilità di privati e di amministratori e funzionari pubblici nell’opera di cementificazione del territorio effettuata senza alcun rispetto per l’ambiente e per le norme edilizie. In particolare, secondo quanto si è appreso, si sarebbe costruito in aree ad alto rischio di dissesto idrogeologico, procedendo anche a deviare o a tombare alcuni corsi d’acqua.

 

Gli abusi avrebbero poi determinato, in coincidenza con le piogge torrenziali abbattutesi sullo Jonio cosentino in quella drammatica giornata, le devastazioni e i danni di cui Corigliano e Rossano portano ancora evidenti ferite.