Quel foglio di via obbligatorio, con divieto di tornare a Villa San Giovanni per tre anni senza autorizzazione, aveva suscitato scalpore. Soprattutto perché la sanzione, comminata nel maggio del 2017 dal questore di Reggio Calabria, era stata inflitta a Delio Di Blasi per le sue attività di sindacalista e sulla base di un decreto penale di condanna emesso per l’inosservanza di un regio decreto del 1931. E soprattutto per impedirgli di raggiungere Taormina e prendere parte ad una manifestazione di legittima protesta organizzata in concomitanza con il G7.

 

Esprimere dissenso è un diritto costituzionale

Il Tar della Calabria adesso ha dato torto al Ministero dell’Interno, condannandolo anche a pagare le spese legali. I contenuti della sentenza sono stati resi noti a Cosenza nel corso di una conferenza stampa ospitata nella sede della Cgil. I giudici amministrativi hanno stabilito che Di Blasi non è dedito a delinquere, né socialmente pericoloso.